La coperta è corta, i posti letto previsti pochi rispetto al reale fabbisogno. Nel già complicato percorso di accreditamento le strutture di residenzialità psichiatrica devono fare i conti anche con i numeri che potrebbero non essere sufficienti per garantire la “sopravvivenza” di tutte le cooperative. In questo scenario che lascia ancora molte incognite, pare che sia arrivato più di un parere negativo all’istanza di accreditamento. Risposta che è già stata impugnata con un ricorso al Tribunale amministrativo. E mentre la giustizia amministrativa fa il suo corso, e la lenta burocrazia prosegue nell’iter di verifica dei requisiti i ricoveri per i pazienti psichiatrici continuano a rimanere bloccati. Ormai da oltre cinque anni. E proprio per avere notizie più chiare rispetto alle prospettive di una vertenza che si trascina ormai da decenni i rappresentanti delle strutture che operano nel sistema misto pubblico-privato hanno chiesto un incontro ai vertici dell’Azienda sanitaria provinciale.
Una situazione cristallizzata da troppo tempo che ha generato disagi per i pazienti, che in una situazione di fragilità si trovano a lasciare i loro affetti, che certo non potranno recarsi così di frequente a far loro visita, visto che spesso i ricoveri sono disposti in strutture delle altre province calabresi o siciliane.
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Fonte reggio.gazzettadelsud.it 2022-11-27 02:33:03