Reggio è sempre più povera ma soprattutto è una delle città con uno degli indici di pressione tributaria più elevati d’Italia. La fotografia economica di una città “malata” che comunque cerca di guardare al futuro con positività arriva anche dai dati dei fallimenti aziendali con numerose procedure partite negli ultimi mesi e con altre aziende che invece cercano di rimanere in vita grazie a procedure alternative al fallimento come ad esempio il concordato o il sovraindebitamento. Non c’è solo la crisi legata all’aumento dei prezzi degli ultimi.
La situazione di precarietà che è storica è stata molto aggravata dall’emergenza coronavirus e se la debole realtà produttiva faticava prima della crisi sanitaria mondiale adesso la congiuntura legata ai prezzi ha bloccato qualsiasi prospettiva di risalita tipica dopo i gravi momenti di depressione economica. La difficoltà delle aziende si amplifica anche per la mole di tributi locali che sono tra i più alti d’Italia a causa della situazione di deficitarietà del Comune. Nei giorni scorsi il nuovo ultimatum della Hermes, società che si occupa proprio dell’accertamento e del recupero dei tributi a cui ha fatto seguito un impegno dell’amministrazione comunale di andare incontro alle richieste delle imprese stesse.
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Fonte reggio.gazzettadelsud.it 2022-10-23 01:32:18