Faldoni su faldoni. E poi ancora sedie, armadi, suppellettili di ogni genere. Un enorme quantità di materiale abbandonato in diversi edifici di Catanzaro. Non si tratta di scartoffie qualsiasi, ma degli archivi della Regione. Un patrimonio di enorme valore, in cui sono raccolti decenni di attività amministrativa. E tuttavia, nonostante il caso sia stato sollevato da tempo, se è necessario recuperare una pratica amministrativa del passato, non resta che infilarsi in auto e iniziare il tour lungo le strade del capoluogo e della provincia. Se si è “fortunati”, basterà attendere soltanto qualche ora. Giusto il tempo necessario affinché un addetto arrivi in uno dei magazzini disseminati tra Catanzaro, San Pietro Lametino e per cui la Regione continua a sborsare importanti somme per i canoni di locazione.
Gli ultimi decreti sono stati emessi nelle scorse settimane. Migliaia di euro destinati ai proprietari degli immobili ancora utilizzati (in toto o in parte) per ospitare materiale di pertinenza della Regione. Così, quella che doveva rimanere una soluzione-tampone, si è progressivamente trasformata in un’operazione di routine. Nessuno finora, tenendo presenti le amministrazioni che si sono succedute alla guida della Cittadella, è riuscito a trovare una soluzione alla vicenda. Non bastasse, in alcuni di questi locali regna l’incuria più totale, con stanze esposte al degrado provocato dall’umidità e delle infiltrazioni di acqua piovana – così come succede in altri locali, in via Lucrezia della Valle, destinati a ospitare la raccolta, in formato cartaceo, del Bollettino ufficiale della Regione -, e fascicoli accatastati sui pavimenti.
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Fonte calabria.gazzettadelsud.it 2022-09-13 01:29:15