Le sanzioni alla Russia, mentre il caro bollette di luce e gas è sotto riflettori, diventano un tema centrale nel dibattito in vista delle elezioni politiche del 25 settembre. La linea da tenere nei confronti di Mosca, le conseguenze sull’economia italiana, la posizione dell’Ue: i leader dei partiti affrontano gli argomenti tra ricette diverse e accuse incrociate.
“Se l’Italia domani non mandasse più armi e non partecipasse più alle sanzioni, che cosa farebbe il resto dell’Occidente? Niente, continuerebbe a mandare armi. E’ la nostra posizione che stiamo decidendo, la nostra credibilità. Se domani l’Italia si sfilasse dai suoi alleati, per l’Ucraina non cambierebbe niente, ma per l’Italia cambierebbe moltissimo. Una nazione seria che vuole difendere i suoi interessi deve avere una postura credibile”, dice la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, intervenendo al forum Ambrosetti di Cernobbio.
“Con le sanzioni contro la Russia, ci spiegavamo già a febbraio e io mi sono fidato, li mettiamo in ginocchio. Sono passati 7 mesi e i numeri del Fondo monetario internazionale dicono che il risultato è il contrario: la Russia vende, esporta e guadagna come non mai e chi ci sta rimettendo? Voi. Non perché me lo dice Putin, ma perché sono pagato dai cittadini italiano dico ci avete chiesto le sanzioni? Bene, adesso l’Europa dia i soldi necessari per non chiudere le aziende e non perdere il lavoro”, la posizione che Matteo Salvini, leader della Lega, ribadisce. Per il numero 1 del Carroccio, nessuno ‘sconto’ a Mosca. “Se vinciamo le elezioni, andremo al governo con un ministro degli Esteri che potrebbe essere qui dentro, andremo avanti” rispetto alle sanzioni alla Russia, “ma non possono rimetterci imprenditori e lavoratori italiani, serve uno scudo europeo”. E dunque “andremo avanti con la via della punizione del regime che ha aggredito, ma proteggendo i nostri imprenditori e i nostri lavoratori”. Perché “vincere…
Fonte www.adnkronos.com 2022-09-05 05:05:55