A quattro giorni dalla scadenza dei termini per la presentazione delle candidature al Parlamento, un dato appare certo: la rappresentanza calabrese che volerà a Roma avrà connotati politici diversi rispetti a quelli di cinque anni fa. Il taglio del numero degli eletti e i mutati equilibri all’interno dei partiti sono alla base di quella che appare una mini “rivoluzione”.
Le novità maggiori riguardano il Movimento 5 Stelle. Archiviato il boom elettorale tale da consentire l’elezione di 17 parlamentari su 30, i pentastellati non solo vedranno ridotto il numero di promossi, ma probabilmente saranno guidati da volti nuovi indicati da Giuseppe Conte. Tra coloro già fuori dalla contesa risultano esserci i deputati Massimo Misiti (coordinatore calabrese del Movimento), Paolo Parentela, e la senatrice Rosa Abate. E poi ancora gli ex 5 Stelle volati via in altre formazioni nel corso della legislatura ormai agli sgoccioli. Come non ricordare, ad esempio, i vari Nicola Morra, Francesco Sapia, Margherita Corrado, Francesco Forciniti? Tutti, per svariate ragioni, non saranno in lizza il prossimo 25 settembre.
Stesso discorso vale per il senatore forzista Marco Siclari, ancora impelagato in una vicenda giudiziaria che finora gli ha riservato soltanto dispiaceri. È fuori, ma per volontà del segretario nazionale del Pd Enrico Letta, anche il deputato dem Antonio Viscomi, docente universitario di Diritto del lavoro e già vicepresidente della Regione con Mario Oliverio governatore. Con ogni probabilità, nel futuro Parlamento non siederà nemmeno Sergio Torromino, esponente forzista subentrato a Montecitorio a Jole Santelli, nel 2020, dopo l’elezione di quest’ultima alla guida della Giunta calabrese.
I sospesi nel limbo
Ore di attesa (e passione) sono quelle che vivono alcuni uscenti ancora in attesa di conoscere il loro destino parlamentare. Il riferimento è alle senatrici Bianca Laura Granato e Silvia…
Fonte calabria.gazzettadelsud.it 2022-08-18 09:00:19