“Questi attacchi preventivi tirando in ballo il fascismo, quando in Italia non c’é alcun pericolo di fascismo, sono polemiche strumentali di chi non ha idee, proposte, programmi. L’unica arma che ha la sinistra ha, e che continua a usare ossessivamente, è questa presunta minaccia fascista. Si è arrivati addirittura a ridicolizzare la M: si pensi che io stesso, ormai ci rido su, da oggi chiedo se preferiscano che io mi firmi ‘Ussolini'”. Caio Mussolini, nipote di Benito, commenta così all’Adnkronos le prese di posizione di chi, riferendosi a Giorgia Meloni, paventa un ritorno del fascismo.
“Viviamo in un momento drammatico – continua – abbiamo grandissimi problemi economici, di sicurezza, che non sono una percezione come dice il sindaco Sala, c’é il problema dell’immigrazione, delle piccole imprese e delle aziende, della tassazione, dell’inflazione, dello spread. E cosa si va a tirar fuori? Il fascismo, anacronistico. I fascisti, se ancora esistono, hanno 95 anni. Da sinistra si butta fango contro il candidato che fa paura, per la sua rara coerenza, attaccandola anche per una camicia troppo blu e troppo scura, quasi nera”.
“E’ ripartita la macchina del fango con queste polemiche ridicole, addirittura l’analisi delle parole con la M di Mussolini che ricorre. Se si vuole attaccare la Meloni e Fratelli d’Italia, si devono trovare argomenti credibili che riguardano la politica, non cose a mio avviso fantascientiche”, fa eco Rachele Mussolini, consigliere capitolino di Fratelli d’Italia e nipote di Benito.
“Questa ossessione nei confronti di un determinato periodo storico, in un momento tanto difficile per il Paese, la ha evidentemente solo l’altra parte politica perché la mia non ci pensa proprio. Bisogna confrontarsi sui programmi politici – incalza – tornare a un sano confronto sui contenuti politici senza attacchi personali che tra l’altro non hanno senso e scadono nel ridicolo. Gli elettori non hanno più l’anello al naso e…
Fonte www.adnkronos.com 2022-07-25 14:16:18