Sette persone sono state arrestate dalla Polizia di Stato di Milano in esecuzione di una misura cautelare disposta nell’ambito di un’inchiesta della Dda di Milano per un giro di usura ed estorsioni, aggravata dal metodo mafioso, spaccio di sostanze stupefacenti ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. Le indagini della Squadra mobile sono partite dagli approfondimenti della Divisione Anticrimine che nel 2019 ha scoperto un meccanismo di illeciti contabili attraverso l’emissione di false fatture da parte di ditte che fungevano da mere cartiere.
In particolare, gli investigatori erano risaliti a Orlando Demasi, 52 anni, risultato essere affiliato alla locale di ‘ndrangheta di Giussano (Monza) – direttamente collegata alla locale di Guardavalle (Catanzaro) – contestandogli di essere l’amministratore di fatto, attraverso una serie di prestanome, di società cartiere che emettevano false fatturazioni al fine di mascherare altre operazioni ed attività illecite. Tra queste un giro di usura nell’ordine di migliaia di euro, a tassi di interesse, variabili tra il 10% e il 30% mensili, che, qualora non restituiti dalle vittime, avrebbero determinato delle pesanti conseguenze nei loro confronti.
Le fatture false e la “vendita di denaro”
Si stima che in totale il giro di affari legato alle sole emissioni di false fatture ammontasse a diversi milioni di euro mentre è stata scoperta una «vendita di denaro» da parte di alcuni degli indagati che consentiva di poter camuffare dei prestiti di tipo usuraio: si sono verificate anche estorsioni ed è stato riscontrato sfruttamento di manodopera in nero.
Le operazioni vedono impegnati decine di poliziotti, anche della Squadra Mobile di Pavia. Dei dieci indagati, tre sono stati portati in carcere, quattro ai domiciliari e uno sottoposto alla misura dell’obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria.
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Fonte calabria.gazzettadelsud.it 2022-07-21 08:41:22