Si saprà domani, mercoledì 20 luglio, il destino del governo Draghi. Il premier terrà comunicazioni, prima al Senato e poi alla Camera, con il voto di fiducia. La Conferenza dei capigruppo della Camera tornerà a riunirsi oggi alle 16.30, per stabilire tempi e modalità del dibattito.
E se da Salvini arriva un attestato di “stima” nei confronti di Draghi, all’interno del Movimento 5 Stelle si consuma lo scontro tra Conte e i governisti, con il leader pentastellato che lancia un ultimatum: “Se qualcuno ritiene di non poter condividere un percorso così partecipato e condiviso faccia la propria scelta in piena libertà, in maniera chiara, subito e senza ambiguità”, ha detto l’ex premier chiudendo i lavori della lunghissima congiunta.
CONTE – Per quanto riguarda la crisi di governo, “adesso la decisione non spetta a noi ma al premier Draghi”. “Proseguire a tutti i costi nella responsabilità di governo senza chiarire l’agenda sociale all’interno del governo, sarebbe questo sì un atteggiamento irresponsabile”, ha detto Conte chiudendo ieri sera l’assemblea dei gruppi parlamentari. “Il paese è in una condizione davvero drammatica. Di fronte a questo, l’atteggiamento di responsabilità ci impone di chiedere al Presidente Draghi che le priorità da noi indicate vengano poste nell’agenda di governo”, ha detto. “Draghi deve valutare le condizioni e decidere il perimetro di questo percorso. La nostra linea è molto chiara e coerente” aggiunge.
SCINTILLE IN ASSEMBLEA M5S – Ieri durante la Capigruppo, M5S e Pd – trovando la contrarietà del centrodestra – hanno chiesto che Draghi si recasse in primo luogo a Montecitorio, dove si sarebbero manifestati i primi segnali di crisi per la decisione del Movimento 5 stelle di non partecipare alla votazione finale sul Dl Aiuti. La richiesta ha acceso il dibattito e i toni. I parlamentari grillini hanno criticato e chiesto spiegazioni al capogruppo di Montecitorio…
Fonte www.adnkronos.com 2022-07-19 05:39:20