Prima il Covid, poi la crisi energetica. Due variabili esogene che hanno dato la mazzata finale ad un tessuto socio-economico già sfibrato e sfiduciato. Reggio Calabria fa i conti con il periodo forse più difficile di sempre, ma c’è chi non si arrende, chi prova a lottare per provare a resuscitare dagli inferi e andare avanti.
Il flash mob, con la protesta delle luci spente nei comuni italiani andato in scena ieri sera, è di fatto partito da Reggio con l’iniziativa messa in campo da Confesercenti presieduta da Claudio Aloisio. Non solo protesta però, ma anche la presa d’atto che così non si può andare avanti e da quest’assunto, dunque, nasce la consapevolezza di dover agire con delle proposte concrete. Quattro proposte messe in campo: dalla questione della rottamazione tributaria al problema relativo agli incentivi per l’occupazione. Proposte arrivate sul tavolo della Prefettura e inviate ai tavoli ministeriali nella speranza che il governo attui misure sistemiche per provare non solo a tamponare il problema, ma con l’obiettivo di fornire risposte concrete a famiglie ed imprese già estremamente provate dalla crisi.
“Abbiamo lanciato un sasso nello stagno – riferisce ai nostri microfoni Aloisio – una protesta nata nella città metropolitana più povera d’Italia e ripresa a livello nazionale sia dall’Anci, sia a livello mediatico. Questo discorso porta al fatto che abbiamo sollevato un problema che non era stato sollevato finora: se anche passa l’emergenza pandemica e anche se si ritorna ad una situazione di consumi normali, non basta. Abbiamo lasciato sul tappeto 200miliardi di consumi in meno in due anni che sono equivalenti all’intera cifra del Recovery. Non si può ritornare alla normalità come se nulla fosse. C’è bisogno di un accompagnamento dello Stato soprattutto verso le piccole e medie imprese. Le potenzialità ci sono, ma se le imprese chiudono i progetti in…
Fonte reggio.gazzettadelsud.it 2022-02-11 13:15:31