«La Calabria si appunta al petto un altro dato negativo: è l’unica regione d’Italia, stante a quanto emerso da una elaborazione del Centro Studi Enti Locali basata sui dati trasmessi dalle Regioni al Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, che ha visto crescere sul proprio territorio le opere pubbliche incompiute nel periodo che va dal 2017 al 31 dicembre 2021». La riflessione è di Simone Celebre, segretario generale della Fillea Cgil Calabria. La regione, spiega, «cinque anni fa, infatti, aveva 17 opere incompiute e adesso ne conta 20, segnando quindi una crescita del 19%. Eppure, in Italia il dato è in calo. Infatti – sottolinea – il centro studi Enti Locali ha censito, al 31 dicembre 2021, 379 opere pubbliche incompiute, in calo rispetto alle 443 (-14,4%) della fine del 2020, anno in cui si era già registrata una diminuzione rispetto all’anno precedente. Stante a quanto emerso dall’elaborazione del Centro Studi Enti Locali, 264 opere incomplete di competenza di regioni e comuni sono localizzate al sud e nelle isole».
Nell’elenco delle 20 incompiute calabresi, spiega il sindacalista, ci sono, tra le altre, i lavori per il completamento di un teatro nel comune di Siderno, fermi per mancanza di fondi al 38% dell’avanzamento; la realizzazione della tangenziale est di Vibo Valentia, lavori completati al 65% e ora fermi per cause tecniche; la realizzazione di Viale dello Sport e l’adeguamento di via Agricoltura, Via Falese a Castrovillari, lavori fermi rispettivamente al 62,% e al 77% per cause tecniche; la realizzazione del sistema di collettamento fognario e di un nuovo depuratore a Torre di Ruggiero, lavori eseguiti per il 47% e fermi per mancanza di fondi; i lavori di adeguamento della strada panoramica di Rosarno, effettuati per il 31%.
Fonte calabria.gazzettadelsud.it 2022-07-15 06:50:45