Si potrebbe vergare un libro (e chissà che, prima o poi, non accadrà davvero…) sulle emozioni sprigionate dagli esami di Stato. Un effetto deflagrante nel cuore di ogni studente e studentessa che si trovino a fronteggiare l’ansia da (ultima) prestazione (scolastica). Il tris dell’anno 2021-2022, inoltre, non può essere paragonato a tutti gli altri. Perché dopo due mesi di horror vacui lasciato in eredità dall’emergenza sanitaria, tornare a “come si faceva prima” non è affatto semplice. E non lo è stato. Dopo aver intrapreso il viaggio pre-Maturità, penetrando nella mente di allievi e allieve calabresi e raccattando qua e là quante più sensazioni possibili, Gazzetta del Sud online è tornata alla carica, con il prezioso contributo della redazione di Noi Magazine (nella persona di Giovanna Bergantin, che ha raccolto le testimonianze dei maturandi) collezionando una testimonianza dopo l’altra, ma stavolta nel post (magari riannodando dalla Notte prima degli esami). A bocce ferme, quando l’adrenalina ha smesso di sgorgare. Esattamente nel primo momento in cui si realizza che bisogna alzarsi da quel banco e abbandonare il pianeta scuola.
ITTS “Scalfaro” di Catanzaro
21 giugno 2022: notte prima degli esami. L’ho vista nei film e sentita nelle canzoni, me ne hanno parlato i miei genitori e i miei nonni, ma la notte prima degli esami non pensavo sarebbe arrivata anche per me… non è stata soltanto il “giorno precedente” all’esame ma ha rappresentato il momento di apertura agli esami di Stato che avrebbero di lì a poco rappresentato forse la prova più importante della mia vita. La notte tra il 21 e il 22 non ho dormito molto… l’ansia della prova di italiano si è fatta sentire. Non avevo paura di sapere cosa sarebbe uscito, perché gli autori trattati li conoscevo tutti e li avevo studiati abbastanza da poterne parlare nella prova, ma a Verga non pensavo particolarmente…
Fonte calabria.gazzettadelsud.it 2022-07-10 01:29:43