Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, ha incontrato, nei giorni scorsi, la Rete “Voto sano da lontano”, il coordinamento delle associazioni che da ormai circa due anni si batte perché venga riconosciuta una modalità di partecipazione attiva alle elezioni della circoscrizione di provenienza ai milioni di fuorisede italiani.
L’incontro, voluto per approfondire alcuni temi connessi alla partecipazione democratica al voto per chi si trova lontano dal proprio territorio per motivi di studio o di lavoro, arriva a valle del lavoro condotto dal ministro D’Inca che ha prodotto il Libro bianco “Per la partecipazione dei cittadini”.
Il prossimo 25 luglio, la Camera dei Deputati ha in calendario l’avvio della discussione su una proposta di legge per il voto ai fuorisede. In vista dell’importante appuntamento, la Rete aveva quindi richiesto l’incontro con il ministro: «Abbiamo voluto rappresentare al ministro D’Incà una serie di preoccupazioni legate al contenuto della proposta di legge, oltre che la volontà politica sul tema, i tempi di approvazione da parte delle due camere e l’estinguersi della legislatura, considerando la pausa estiva, l’approvazione della legge di bilancio e l’inizio della campagna elettorale», ha affermato Giorgia Sorrentino, presidente del Collettivo “Valarioti”, che ha preso parte all’incontro con il ministro assieme a Fabio Rotondo, Policy Officer della società milanese The Good Lobby, in rappresentanza della Rete.
L’iter legislativo della proposta di legge per il voto ai fuorisede è iniziato ad aprile 2021 alla Camera dei Deputati, dove su spinta del Collettivo Valarioti è stata presentata una proposta redatta dai costituzionalisti Roberto Bin e Salvatore Curreri, depositata a prima firma dell’on. Giuseppe Brescia, presidente della I Commissione. Tale proposta era stata abbinata ad altre quattro di origine parlamentare depositate dai diversi partiti (PD, IV, FI,…
Fonte calabria.gazzettadelsud.it 2022-07-06 14:28:59