Associazione a delinquere aggravata dal metodo ’ndranghetistico; distruzione di documenti contabili; bancarotta fraudolenta; ricettazione; riciclaggio; e autoriciclaggio. Sono le accuse contenute nell’avviso di conclusione indagini che la sostituta procuratrice della Direzione distrettuale antimafia di Milano, Bruna Albertini, ha fatto recapitare alle 41 persone finite al centro dell’inchiesta sulle presunte infiltrazioni della cosca Arena-Nicoscia di Isola Capo Rizzuto nei lavori di «armamento e manutenzione» appaltati in tutto il Paese da Rete ferroviaria italiana (parte offesa del procedimento).
Si tratta del secondo e più corposo troncone d’indagine parallelo a quello sfociato a maggio scorso nel giudizio immediato a carico di 15 imputati, in merito ad altre contestazioni riferite alla medesima operazione antimafia. Il blitz, venuto alla luce l’11 febbraio scorso con l’esecuzione di 15 arresti da parte dei finanzieri, ha svelato l’ipotizzata capacità del gruppo Aloisio-Giardino attivo tra Varese e Milano che, collegato da «indissolubili vincoli di parentela» con le ’ndrine isolitane, avrebbe messo le mani sugli interventi di ammodernamento delle reti ferroviarie nazionali. In che modo? Attraverso un sistema di «subappalti mascherati» che, tra 2014 e 2020, avrebbe coinvolto anche le grandi società appaltatrici d’Italia alle quali veniva fornita la manodopera da parte di aziende riconducibili agli uomini del clan.
Gli indagati
Alfonso Aloisio (34 anni,
di Isola Capo Rizzuto)
Antonio Aloisio (45, Isola CR)
Francesco Aloisio (40, Isola CR)
Maurizio Aloisio (53, Isola CR)
Maurizio Aloisio (43, Isola CR)
Francesco Catizzone (31, Isola CR)
Andrea Cenedese (40, Treviso)
Luigi Cenedese (70, Treviso)
Oscar Esposito (68, Cesena)
Salvatore Esposito (70, Cesena)
Francesco Ferraro (39, Isola CR)
Pasqualino Geraldi (29, Isola CR)
Alfonso Giardino (46, Isola CR)
Domenico Giardino (65, Isola CR)
Domenico Giardino (38, Isola CR)
Marco Giardino (27, Isola…
Fonte calabria.gazzettadelsud.it 2022-07-05 01:30:40