“La Regione Calabria deve fare la sua parte e scrollarsi dall’immobilismo che ha paralizzato l’attività di governo negli ultimi anni”. Così Nicola Irto (Pse), consigliere regionale della Calabria e membro del Comitato europeo delle Regioni, ha commentato l’8° rapporto sulla Coesione della Commissione Ue da cui emerge una crescita pressoché stagnante per le Regioni italiane e in particolare la Calabria.
Mentre i dati mostrano tutto il Sud Italia rallentato, la Calabria è rimasta più tempo avvolta nella cosiddetta “trappola dello sviluppo”: con un Pil inferiore al 75% della media Ue per un periodo tra i 15 e i 19 anni. “La nostra Regione non è riuscita ad avviare una politica concreta di sviluppo e si è trovata ad affrontare la pandemia da Covid 19 in condizione di debolezza strutturale che ha ulteriormente rallentato la crescita”, ha detto Irto.
“Oggi più che mai serve, dunque, rafforzare il ruolo della politica di coesione per sbloccare gli investimenti pubblici e privati nelle transizioni verde, digitale e demografica. La politica di coesione può svolgere un ruolo determinante nell’incoraggiare gli investimenti a livello regionale, cittadino e locale, facendo leva sulle risorse del settore privato e favorendo gli adeguamenti istituzionali necessari. Occorre dare una dimensione regionale specifica a nuovi settori di intervento, quali le strategie di sviluppo e la politica sociale per il clima. Su queste e su altre questioni – ha concluso il consigliere regionale – la politica di coesione potrebbe assumere una rilevanza particolare”.
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Fonte calabria.gazzettadelsud.it 2022-02-09 14:45:42