Prima di Donald Trump, ci fu Silvio Berlusconi. Con Volodymyr Zelensky nel mirino. In molti in queste ore – a partire dai parlamentari non solo delle forze di maggioranza – stanno condividendo sui cellulari un video del 12 febbraio del 2023, due anni fa, girato a Milano. A parlare a favore di telecamere era un tonico Silvio Berlusconi, intercettato dai cronisti che gli domandavano dell’incontro tra il premier Giorgia Meloni e il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky al Consiglio europeo straordinario del 9 febbraio.
Il Cavaliere non si fa pregare, risponde e fredda tutti: “Io se fossi stato il presidente del Consiglio, non ci sarei mai andato a parlare con Zelensky, perché stiamo assistendo alla devastazione del suo Paese e alla strage dei suoi soldati e dei suoi civili”. Un attacco a Zelensky che ricorda non poco a quanto sta avvenendo oggi, a partire dalle ultime parole di Donald Trump contro Kiev.
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Non solo, Berlusconi, in seconda battuta, è pronto a capovolgere la narrazione tra aggredito e aggressore, tra Kiev e Mosca, fino a quel momento sposata da tutto l’Occidente, che dallo scoppio del conflitto, ha accusato Putin per l’invasione dell’Ucraina. Il responsabile della guerra per Berlusconi è, infatti, il leader ucraino. “Bastava che cessasse di attaccare le due repubbliche autonome del Donbass e questo non sarebbe accaduto, quindi giudico, molto, molto negativamente il comportamento di questo signore”, furono le parole dell’azzurro. Anche in questo caso, sliding doors con le accuse che arrivano dalla Casa Bianca oggi.
Berlusconi poi propose pure il suo piano per la ricostruzione, chiamando in causa proprio il presidente Usa, che a quei tempi era il democratico Biden: “Il signor presidente americano dovrebbe prendersi Zelensky e dirgli: ‘è a…
Fonte www.adnkronos.com 2025-02-21 12:14:00