L’attacco del vice presidente degli Stati Uniti J.D.Vance alla Conferenza di Monaco sull’annullamento delle elezioni presidenziali in Romania (decisione n.32 della Corte costituzionale rumena del 6 dicembre 2024 che ha annullato il primo turno delle elezioni presidenziali tenutesi il 24 novembre 2024) e sulle affermazioni di un ex funzionario Ue che Vance ha definito “scioccanti per le orecchie degli americani” rispetto alla possibilità di un annullamento bis in Germania – dove il prossimo 23 febbraio si vota per il rinnovo del ‘Bundestag’- accendono i riflettori anche sulla recente risposta della Commissione di Venezia a una richiesta avanzata il mese scorso da Theodoros Rousopoulos, Presidente dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (Apce), sulle condizioni e le norme giuridiche in base alle quali una Corte costituzionale potrebbe invalidare le elezioni.
Il “rapporto urgente” pubblicato lo scorso 27 gennaio dalla Commissione di Venezia, organo consultivo del Consiglio d’Europa ‘per la democrazia attraverso il diritto’ (che in genere produce pareri votati sotto forma di ‘raccomandazioni’ dalle assemblee plenarie del Consiglio), ha confermato che una Corte costituzionale può invalidare le elezioni ma anche precisato che può farlo solo in determinate circostanze e se sono soddisfatte molteplici condizioni e garanzie. I redattori del parere, (Marta Cartabia, Italia; Christoph Grabenwarter, Austria; Eirik Holmøyvik, Norvegia; Oliver Kask, Estonia; Inga Milašiūtė, Lithuania; Angelika Nussberger, Germania) in venti pagine di analisi pubblicate in inglese, traggono spunto da alcune questioni sollecitate dal recente caso Romania (primo stato membro dell’Ue in cui le elezioni sono state invalidate a causa di presunte ingerenze straniere e presunta disinformazione attraverso tik tok) ed affrontano il tema delle tecnologie digitali nelle campagne elettorali e dell’influenza esterna da parte di un…
Fonte www.adnkronos.com 2025-02-18 15:03:11