“Un pastrocchio. E la pezza è
peggiore del buco”. A dirlo Antonella Veltri, del Consiglio
direttivo del Centro antiviolenza Roberta Lanzino di Cosenza,
costretto a sospendere le attività perché la Regione Calabria
“ha avviato lavori di ristrutturazione senza preavviso” nel
palazzo dove, da oltre 10 anni, è ospitato il Centro.
“Solo stamattina – ha proseguito Veltri – dopo che si è
diffusa la notizia della conferenza stampa, da parte della
Regione ho iniziato a ricevere telefonate per tranquillizzarci,
ma di fatto nessuno ha mai risposto alle nostre pec. La prima
risale ad ottobre scorso. Siamo anche disposte a fare i lavori
di ristrutturazione avviando un crowdfunding, ma la Regione ci
deve autorizzare. Qui lavorano 15 volontarie che coprono turni
h24 perché siamo legate al numero 1522 e quindi garantiamo
assistenza in qualunque momento. Questa situazione ha causato
un’interruzione di pubblico servizio della quale è stata
immediatamente avvisata la Prefettura”.
Da venerdì scorso lo stabile è senza luce perché staccata,
“arrecando altro disagio – ha proseguito Antonella Veltri –
perché qui dentro è contenuto materiale sensibile, faldoni,
computer che contengono dati sensibili per garantire alle donne
la privacy”.
Nel corso della conferenza stampa, alla quale hanno
partecipato cittadini e numerosi rappresentanti di associazioni
cittadine pronti alla mobilitazione, la Cgil Cosenza ha offerto
alcuni locali per ospitare temporaneamente il servizio.
“Noi ringraziamo tutti – ha concluso Antonella Veltri – ma
non cambia la sostanza della cosa. Se devono avviare dei lavori
di ristrutturazione, chiediamo formalmente alla Regione di
rispondere per scritto su cosa accadrà. Serve una pianificazione
e comunicazione seria, perché altrimenti siamo di fronte ad
un’altra forma di violenza sulle donne”.
Al termine del dibattito pubblico è giunto sul posto un
operaio che ha riattaccato la luce allo stabile. “Siamo
sconcertate” ha chiosato Antonella Veltri.
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Fonte www.ansa.it 2025-02-08 17:56:53