“Stupore”, se non addirittura “sconcerto”. Come se non bastasse il caso Almasri, a gettare nuova benzina sul fuoco dei rapporti tra governo e magistratura è la decisione dei giudici della Corte d’Appello di Roma di non convalidare il trattenimento dei 43 migranti chiusi nei centri costruiti dall’Italia in Albania: persone che dovranno essere liberate e che già domani sera saranno riportate in Italia, a Bari.
Ora Palazzo Chigi studia le contromisure per sbloccare l’ennesimo stallo: “Siamo al lavoro per superare anche questo ostacolo”, fanno sapere fonti della Presidenza del Consiglio.
Meloni (per ora) tace
Ma al momento si registra solo la dura la reazione del governo Meloni, che incassa il terzo ‘no’ al protocollo d’intesa sottoscritto con il Paese di Edi Rama e fortemente voluto dalla premier. La presidente del Consiglio e leader di Fratelli d’Italia per ora tace, ma a parlare per conto dell’esecutivo è uno dei ministri a lei più vicini, Tommaso Foti, titolare delle Politiche europee: “Sconcerta”, secondo l’ex capogruppo alla Camera, “la decisione dei giudici della Corte d’Appello di Roma”.
Per Foti “siamo di fronte all’ennesima riaffermazione, di una parte della magistratura, di volere stabilire quali Paesi siano o meno sicuri, sostituendosi al decisore naturale che è invece il governo”. “In attesa della pronuncia della Corte di Giustizia dell’Ue sulla questione dei Paesi sicuri”, sottolinea il ministro, “il governo Meloni proseguirà con determinazione nell’attuazione delle riforme promesse ai cittadini, nel pieno rispetto del mandato ricevuto dagli italiani”.
Anche i vertici dei gruppi parlamentari meloniani vanno all’attacco. Secondo il presidente dei deputati Fratelli d’Italia Galeazzo Bignami “si assiste a un atteggiamento di resistenza da parte di un pezzo della magistratura italiana nei confronti delle misure adottate per garantire la sicurezza e contrastare l’immigrazione…
Fonte www.adnkronos.com 2025-01-31 23:01:49