“Verrà qualcuno” del governo a parlare in Parlamento. Così il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani ai giornalisti che gli chiedevano se qualcuno verrà a riferire alle Camere sul caso Almasri. “Ha già parlato il ministro Piantedosi una volta, tutti lo dimenticano – ha aggiunto – C’è la conferenza dei capigruppo e deciderà tempi e modi”.
Poi ha sottolineato: ”Non si tratta di un atto dovuto, lo dicono tutti i giuristi”. Il problema nella gestione del caso Almasri, con la premier Giorgia Meloni indagata, è la ”scelta di un magistrato di iscrivere nel registro degli indagati in una vicenda dove c’era discrezionalità”.
“C’è una scelta, mi auguro non legata ad altre vicende, frutto di una richiesta di un avvocato che era stato con un governo di sinistra che fa parte dello schieramento di opposizione. A pensar male si fa sempre bene”, ha aggiunto Tajani.
”Iniziative come queste non danno dell’Italia un’immagine positiva. Un servitore dello Stato prima di fare delle scelte, a mio giudizio più che azzardate, deve pensare se la sua scelta, visto che non è un atto dovuto, fa o meno l’interesse dell’Italia”, ha spiegato.
Anm dice che è un atto dovuto? ”Anm non è la Corte costituzionale. E’ una associazione molto politicizzata di magistrati”, ha delle ”opinioni ma non è infallibile come il Papa”.
A chi gli chiedeva dei legami di Almasri con la Cia, rivelati da indiscrezioni stampa, Tajani ha ripsoto: “Faccio il ministro degli Esteri non faccio l’agente segreto’’. “E’ singolare l’atteggiamento della Corte penale, visto che questo signore, che noi abbiamo espulso, girava per tutta Europa da parecchio tempo – ha poi aggiunto il vicepremier – Perché non si è intervenuti prima?”, “perché non ha chiesto alla Germania di fermarlo. Guarda caso quando è arrivato in Italia c’è stata la richiesta. Credo che anche la Corte deve dare conto delle sue scelte”.
Tajani…
Fonte www.adnkronos.com 2025-01-30 12:46:37