“Non ho mai detto chissene frega del partito ma chissene frega di chi mi critica. Sono una donna di partito ed è evidente che se il mio presidente del Consiglio mi chiedesse di dimettermi io non avrei dubbi”. Così la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, al centro dell’attenzione delle opposizioni per il caso Visibilia e per il processo in cui è accusata di falso in bilancio.
“I giornali possono scrivere quello che vogliono, anche quelli che non c’erano quando parlavo, ma non scrivere quello che non ho detto – ha sottolineato – Quanto letto oggi su alcuni quotidiani nazionali mi lascia basita. Ricostruzioni fantasiose di mie dichiarazioni che non hanno niente a che fare con me. È evidente che il pregiudizio di certa stampa non si ferma davanti a niente pur di creare una notizia alle spese della sottoscritta. Fortunatamente sono in possesso di una registrazione che dimostra quale sia la verità”.
Ancora oggi il leader M5S Giuseppe Conte scrive sui social commentando il colloquio della ministra Daniela Santanchè con diversi quotidiani: “L’Italia è una nazione nella quale vige l’amichettismo, ci sono questi circoli di amichettisti dove c’è un indotto. È finito quel tempo, com’è finito il tempo in cui per arrivare da qualche parte serviva la tessera di partito, questo è il tempo del merito’. Parole e musica della premier Meloni. E poi? La sua amichetta Santanchè rimane al suo posto da mesi, puntando sul sostegno di un altro amichetto, il presidente del Senato La Russa, che non la ‘abbandonerà mai'”.
“L’arroganza al potere – aggiunge -. Se non hanno la decenza di cacciare dal ministero del Turismo che rappresenta l’Italia all’estero chi va a processo per falso in bilancio e ha una inchiesta per truffa allo Stato sul Covid, abbiano almeno la faccia di portare di nuovo la ministra in Parlamento per la mozione di sfiducia del M5S, in un dibattito di fronte agli italiani….
Fonte www.adnkronos.com 2025-01-28 09:35:22