Uscire dall’Oms, dove l’Italia siede dal 1947, in scia a quanto annunciato dal presidente Usa Donald Trump, nel corso del suo discorso di insediamento. La proposta della Lega, presentata oggi alla Camera da Claudio Borghi e da Alberto Bagnai, il primo senatore e l’altro deputato del partito di Salvini, entrambi esponenti di primo piano e da sempre euroscettici, non pare essere gradita alle forze di governo.
Una iniziativa su cui insiste via social lo stesso leader Salvini, spiegando che “l’Italia non deve più avere a che fare con un centro di potere sovranazionale, profumatamente finanziato dai contribuenti italiani, che va a braccetto con le multinazionali del farmaco”. “Faremo di tutto perché il testo di legge sia calendarizzato al più presto e mi auguro che con gli alleati ci sia condivisione”, aveva detto in mattinata Borghi, noto anche per le posizione critiche sul vaccino Covid 19, sperando di raccogliere il consenso di Fdi e Fi.
L’accusa della Lega: “E’ uno stipendificio”
Se Trump ha fatto riferimento ai costi eccessivi per l’amministrazione americana, ai troppi soldi versati all’Oms, la Lega oggi pone l’accento sulla presunta poca utilità dell’organizzazione con sede a New York, parlando di “uno stipendificio inutile agli interessi nazionali, un carrozzone che non fa del bene al mondo, ma solo ai propri dipendenti”. Ma l’idea dei due leghisti non raccoglie – almeno per ora – alcuna adesione, lasciando freddi anche alcuni dirigenti che militano nello stesso partito di Borghi e Bagnai, che non nascondono dubbi sulla necessità di abbandonare l’Oms, vedendo più rischi che vantaggi.
Gli alleati: “Emulare Trump non serve”
Da Fratelli d’Italia nessun commento a caldo, ma la proposta, assicurano fonti parlamentari di FdI, ha lasciato interdetti alcuni esponenti del principale partito di maggioranza, rispetto a una proposta di legge che “non avrà vita facile, non solo per la…
Fonte www.adnkronos.com 2025-01-24 06:01:59