ARIELA PIATTELLI, ‘IL FUTURO E LA
MEMORIA. SHOAH, ANTISEMITISMO E GENERAZIONE Z’ (RAI LIBRI, PP
208, EURO 19) – Cosa spinge il sopravvissuto alla Shoah Sami
Modiano, dopo decenni di viaggi della Memoria e di incontri
nelle scuole, ad affidare la sua storia a un ologramma? Cosa
porta una testimone quasi centenaria a raccontare la sua
esperienza ad Auschwitz su TikTok? Arriva in libreria e negli
store digitali ‘Il futuro e la memoria. Shoah, antisemitismo e
Generazione Z’ della giornalista Ariela Piattelli, direttore
responsabile di Shalom, quotidiano online e magazine edito dalla
Comunità Ebraica di Roma, pubblicato da Rai Libri.
Un libro reportage che attraverso interviste ad esperti indaga i
possibili scenari del futuro della memoria, strettamente legati
al rapido mutamento dei linguaggi e degli strumenti di
conoscenza. I nativi digitali, figli della Generazione Z e
ultimi ad aver ascoltato le parole di chi ha vissuto l’orrore
dei campi di sterminio, affrontano una sfida esistenziale:
custodire e proiettare nel futuro il ricordo della Shoah senza
le voci dei sopravvissuti.
Tra i depositari delle testimonianze di una delle pagine più
buie della storia ci sono Michela e Gabriel, nipoti di Shlomo
Venezia, uno dei pochissimi sopravvissuti al Sonderkommando. C’è
Tommaso nipote del medico Adriano Ossicini che inventò il
contagiosissimo ‘Morbo di K’ per tenere lontano i nazifascisti
dagli ebrei nascosti all’ospedale Fatebenefratelli di Roma. E
poi ci sono Dov, che con le sue pagine social ha dato voce alla
bisnonna Lily Ebert sopravvissuta ad Auschwitz raggiungendo
milioni di persone, e il quattordicenne Cristian, che ascoltate
le parole della scrittrice Edith Bruck ha raccolto in un video
in rete le testimonianze di alcuni reduci da lui incontrati
personalmente. Giovani custodi creativi della memoria che hanno
condiviso con l’autrice le proprie esperienze e le proprie
emozioni, certi che l’impegno contro l’antisemitismo, ancor di
più dopo i fatti drammatici del 7 ottobre 2023, sia un
imperativo morale. Il viaggio di Ariela Piattelli termina con
le voci dei testimoni, che in una riflessione speculare con le
parole dei giovani, disegnano il possibile futuro della memoria,
spiegando la loro visione sul mondo della Generazione Z.
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