“Penso che ci sia un
enorme bisogno di speranza”. Lo ha detto il cardinale Matteo
Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana a Reggio
Calabria dove è intervenuto, nella Basilica Cattedrale, per
tenere una prolusione sul tema “Giustizia sociale e
misericordia: testimoniare la speranza del nostro tempo”
promossa nell’ambito degli eventi giubilari diocesani. Assieme
al cardinale Zuppi, l’arcivescovo metropolita di Reggio
Calabria – Bova monsignor Fortunato Morrone e Annarita Ferrato,
presidente dell’Istituto superiore di Scienze religiose
“Monsignor Vincenzo Zoccali”.
“Nelle scorse festività, quasi scherzando – ha aggiunto Zuppi
– io ho fatto un saluto a mezzanotte ai carabinieri che erano in
servizio. E ho detto loro: guardate, qui hanno rubato la
speranza, cercate di ritrovarla. C’è molto scetticismo. C’è
molto fatalismo. Il fatalismo, poi, qualche volta diventa
proprio un abito con cui ci si misura con la propria vita e col
mondo intorno. E la speranza è un’altra cosa. È molto più
dell’ottimismo; questo lo sappiamo. Però qualche volta ci viene
di dire, va, andrà tutto bene. Ma in molti casi, non va tutto
bene. Anzi ci guardiamo intorno e tanto non c’è speranza; tanto
che non si comunica la vita”.
“La denatalità, per certi versi – ha detto ancora il
cardinale – ha tante cause ma, certamente, una di queste è anche
che abbiamo paura della vita”.
In merito alla prolusione di oggi monsignor Zuppi ha
sottolineato “che la speranza ha un prezzo. Sì. La speranza non
è un paese della cuccagna. Quello, appunto, è il fatalismo. Un
prezzo che pagarlo, in realtà, è il miglior investimento per la
propria vita, perché la doniamo a noi e agli altri”.
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Fonte www.ansa.it 2025-01-17 18:31:06