E’ pari a 125 milioni, in
Calabria, il giro d’affari della criminalità organizzata
italiana derivante dall’infiltrazione nell’economia legale del
settore turistico. E’ quanto emerge da uno studio realizzato da
Demoskopika secondo cui a livello nazionale la fetta più
rilevante è appannaggio proprio della ‘ndrangheta che può
contare su un giro d’affari di 1 miliardo e 650 milioni pari al
50% degli introiti totali stimati in 3,3 miliardi di euro.
Dalla ricerca di Demoskopika, realizzata sulla base di una
stima dell’attività di ‘welfare criminale’ delle mafie sul
turismo e ottenuta elaborando dati ufficiali o provenienti da
fonti autorevoli, viene fuori che in Italia oltre il 14 per
cento delle imprese del settore turistico è a rischio default
con una contrazione del fatturato quantificabile in oltre 14,5
miliardi di euro. In questo quadro si inserisce anche la
Calabria collocata tra i sistemi turistici regionali a
presentare i rischi più elevati di infiltrazione criminale nel
tessuto economico assieme a Campania, Lombardia, Lazio, Puglia,
Sicilia ma anche Liguria, Emilia Romagna e Piemonte. Secondo le
elaborazioni di Demoskopika, infatti, in Calabria sarebbero 300
le imprese, su un totale di 1.850 realtà attive in campo
turistico, a rischio fallimento (16,2 per cento). Sono 28, nella
regione, gli alberghi e i ristoranti sequestrati a fronte del
totale delle imprese passate sotto la tutela dello Stato che
ammontano complessivamente a 414.
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Fonte www.ansa.it 2024-12-10 16:14:33