Giorgia Meloni sarà davvero la carta europea di Trump? Questo dice l’articolo dell’Economist di questa settimana, in cui si parla di un ruolo di “sussurratrice”, e questo ha ribadito Andrea Stroppa, l’uomo di Elon Musk in Italia, dopo il tête-à-tête tra il presidente del Consiglio e il presidente-eletto a Parigi, in occasione della riapertura di Notre Dame: “l’unico incontro in agenda oltre al principe William. Abbiamo la rara opportunità di avere un rapporto speciale con gli Stati Uniti. Felice di poter contribuire a costruire questa solida relazione”.
Ma la relazione è solida anche se la si vede dagli Stati Uniti? Secondo James Carafano, una delle figure chiave della Heritage Foundation, think-tank conservatore con sede a Washington, anche di più: “Penso che il rapporto Trump-Meloni sarà il più importante nelle relazioni transatlantiche”, dice in un colloquio con l’Adnkronos. “Trump beneficerà di una voce conservatrice forte e solida in Europa con cui decidere proposte e strategie. Meloni è una leader europea che può creare unità tra le persone, per portare risultati concreti”.
I fronti internazionali sono tanti, e secondo l’esperto americano Trump non sarà un presidente isolazionista: “Dall’energia all’immigrazione, dall’Ucraina alla Cina, dal Medio Oriente all’Africa, Meloni sarà protagonista di questi dossier insieme agli Stati Uniti. E poi ci sono punti di contatto avanzati o in fase di sviluppo come l’Iniziativa dei Tre Mari (Three seas Initiative), un forum tra 12 stati dell’Europa centrale e orientale che punta alla coordinazione in infrastrutture e sicurezza tra i mari Baltico, Adriatico e Nero; e l’Imec (India-Middle East-Europe economic corridor), un filo di sviluppo e investimenti che parte dall’India e arriva in Italia, uno dei terminali cardine nel Mediterraneo. I due paesi hanno in testa un’agenda di crescita e prosperità per l’Europa”.
Ma non…
Fonte www.adnkronos.com 2024-12-09 12:05:51