Una volta “non era un padre e padrone, oggi lo è diventato”. E’ quanto ha detto Alessandro Di Battista, ospite di ‘Accordi e disaccordi’ sul Nove. “Non ricordo coloro che oggi accusano Grillo di essere un ‘padre e padrone’, e per certi versi a ragione, dire una parola quanto tutti vollero impedire la pubblicazione del numero di voti agli Stati generali del Movimento 5 stelle perché io avevo stravinto prendendo il triplo dei voti di Luigi Di Maio”.
“Io detesto l’ipocrisia: andava bene quando doveva intervenire e posticipava su richiesta di molti il voto sul governo Draghi perché io avrei convinto molto cittadini a votare contro. Anche Virginia Raggi, che è una mia amica, fece l’endorsement”, aggiunge. “Certe cose che stanno succedendo adesso nel Movimento 5 stelle, come la perdita di consensi, le disse qualcuno quattro anni fa. Io cammino a testa alta avendo ragione su tutto, loro non lo possono fare”, aggiunge Di Battista.
“Non mi ha chiesto di fare un partito”
“Contattato da Grillo per partito? No, non ci sentiamo per telefono da quando litigammo a causa del governo Draghi” spiega Di Battista. “Secondo me Grillo non fa un nuovo movimento” aggiunge. “Qualora io dovessi ritornare a fare battaglie politiche al di fuori delle istituzioni, e ora non ho deciso e non ci sto pensando, lo farei con qualcuno di nuovo. Quello che stiamo facendo con ‘Schierarsi’ è molto utile – aggiunge -. Escludo di fare un partito con lui, io non sono contattato da nessuno”.
“Rivoterei il M5S? Con il Pd no”
“Il Movimento 5 Stelle, con il Partito Democratico, ho difficoltà a votarlo” dice Di Battista. “Se andasse da solo? Dipende dal programma, dalla campagna elettorale. Non si vota domani”, aggiunge. “E’ comunque lo stesso movimento che al governo il primo pacchetto di armi all’Ucraina l’ha votato, oggi combatte giustamente alcune oscene battaglie, insomma non dimentico”, conclude Di Battista.
“Cose migliori fatte da M5S al…
Fonte www.adnkronos.com 2024-12-07 20:30:00