A 40 anni dalla sua partecipazione al Festival dei Popoli di Firenze, dove vinse il primo premio con ‘Which side are you on?’, Ken Loach è stato nominato presidente onorario dall’assemblea dei soci presieduta da Roberto Ferrari.
Il regista britannico interverrà il 2 novembre con un videomessaggio al cinema La Compagnia, in occasione della serata inaugurale del festival di cinema documentario più antico d’Europa, 65 anni, con la direzione artistica di Alessandro Stellino e quella organizzativa di Claudia Maci.
“Sono molto lieto di mandare un messaggio di congratulazioni al Festival dei Popoli: i documentari hanno sempre avuto una funzione molto importante: devono testimoniare ciò che sta accadendo”, le parole di Ken Loach. “Quello che sta accadendo oggi, come ben sappiamo, è davvero scioccante. Vediamo queste guerre, tutte queste persone che soffrono. Vediamo le azioni di alcuni Stati, a cui non importa nulla dei diritti umani internazionali, ma perseguono solo i loro interessi, causando massacri e sofferenze di enorme portata. A volte sono coinvolti i nostri stessi paesi, come nel mio caso. Dobbiamo fare da testimoni e raccontare la verità“.
Poi il ricordo della sua partecipazione al festival, nel 1984, con il documentario dedicato allo sciopero dei minatori britannici contro il governo di Margaret Thatcher. “Contro i minatori fu impiegato il pieno potere dello stato e la polizia fu particolarmente brutale. Sono riuscito a realizzare un documentario che sarebbe dovuto andare in onda, ma si sono rifiutati di trasmetterlo. Hanno detto: ‘Non mostreremo la polizia che picchia i minatori.’ E io ho detto: ‘Ma è la verità. Abbiamo le immagini, abbiamo le prove’. Ma si sono rifiutati di mostrarle. Il Festival dei Popoli ha proiettato quel film che rischiava di non essere mai mostrato, l’ha premiato e ne sono immensamente grato. Dopo, proprio verso la fine dello sciopero e quando ormai stava fallendo, finalmente è stato mostrato anche nel mio paese, ed è stato grazie a questo festival”. Anche per questo, ha sottolineato in chiusura Loach, “i festival sono importanti. Non sono solo per i cinefili. I festival contano. Questo festival conta. I documentari contano. Buona fortuna e solidarietà”.
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