Beni per circa 180 mila euro
sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza ad ad Antonio
Poerio, 43 anni, ritenuto intraneo alla cosca di ‘ndrangheta
Arena di Isola Capo Rizzuto (Crotone) rientrante nella categoria
dei soggetti connotati da “pericolosità qualificata”. Il
provvedimento, emesso su richiesta della Dda di Catanzaro dal
Tribunale – Sezione misure di prevenzione, è stato eseguito dai
finanzieri del Servizio centrale Ico e del Comando provinciale
di Catanzaro, con la collaborazione del Comando provinciale di
Crotone.
Il sequestro ha riguardato quote di partecipazione relative a
2 società ed il patrimonio aziendale di una di esse, un’impresa
individuale con relativo patrimonio aziendale costituito da una
motonave, nonché una polizza vita, per un valore complessivo di
oltre 180 mila euro.
L’uomo è stato coinvolto nel procedimento penale “Jonny”, che
ha riguardato la cosca Arena operante ad Isola Capo Rizzuto nel
periodo compreso tra il 2002 ed il 2019, nel quale è stato
condannato, in via definitiva, per associazione mafiosa.
L’inchiesta aveva ricostruito come le cosche crotonesi, in
passato in conflitto tra loro, fossero addivenute ad una “pax
mafiosa” per spartirsi le ingenti somme di denaro pubblico
destinato all’accoglienza dei migranti attraverso le forniture,
documentate anche con fatturazioni di comodo, al Centro di
accoglienza
Sant’Anna” di Isola di Capo Rizzuto. Dalle indagini era emerso
che il sodalizio aveva acquisito e mantenuto una “posizione
dominante” nel settore della raccolta delle scommesse on-line,
esercitata con modalità totalmente illecite, nonché del noleggio
degli apparecchi per il gioco on-line.
Il provvedimento giunge a conclusione delle indagini
economico-patrimoniali coordinate dalla Dda ed eseguite dagli
specialisti della Sezione misure di Prevenzione – Gruppo
investigazione criminalità organizzata del Nucleo di Polizia
economico-finanziaria di Catanzaro e del Servizio centrale Icio
con riguardo al reddito di Poerio e dei suoi familiari, volte a
verificare la effettiva disponibilità, la provenienza dei beni e
la sproporzione del relativo valore rispetto ai redditi
dichiarati e all’attività lavorativa.
Il provvedimento è stato disposto in via anticipata, in
attesa del contraddittorio che avrà luogo dinanzi al Tribunale
di Catanzaro – Sezione misure di prevenzione nel procedimento di
prevenzione, volto alla verifica della sussistenza dei
presupposti per la confisca dei beni, che è ancora in corso.
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Fonte www.ansa.it 2024-10-31 10:37:32