L’occasione è il voto, ancora una volta andato a vuoto, sul giudice della Consulta che riempie il Transatlantico di deputati e senatori. E dalle parti del Pd, dopo la sconfitta nelle elezioni regionali in Liguria, gli argomenti di conversazione non mancano nei conciliaboli tra divanetti e buvette. Lì, al bancone, parlano a lungo Dario Franceschini e Lorenzo Guerini. “Schlein si deve preoccupare? Siamo due persone di cui non si deve preoccupare mai nessuno”, scherzano sollecitati dai cronisti. Nelle chiacchiere di Transatlantico il riconoscimento alla segretaria per gli ottimi risultati in termini di percentuali è oggettivo. Anche da parte di chi al congresso non riteneva fosse la personalità adatta a guidare il Pd. “E’ riuscita a prosciugare i 5 Stelle”, osserva uno. “E pure troppo…”, fa eco un altro.
Quello che si chiede semmai – in modo trasversale e a maggior ragione ora che i rapporti di forza nel centrosinistra sono evidenti – è di non cedere più a veti e controveti. “Ormai le cose sono andate così, concentriamoci sulle prossime sfide regionali dove spingiamo tutti nella stessa direzione”, ha detto oggi Schlein in un intervista a chi le chiedeva se il veto che c’è stato in Liguria di Conte su Renzi sia destinato a ripetersi. La segretaria misura le parole in vista del voto tra meno di tre settimane in Umbria e Emilia Romagna. L’appello di Marco Travaglio perchè i 5 Stelle mollino ogni alleanza organica con i dem non è passato inosservato. L’appuntamento elettorale non consente di aprire polemiche in questo momento. Almeno da parte del Pd. Quelle tra Iv e M5S restano quotidiane e costanti.
In Umbria “la partita è aperta”, dicono i dem. Il centrodestra ha allargato la coalizione a Stefano Bandecchi che porta in dote 9mila preferenze alle europee che vanno ad affiancarsi alle 187mila raccolte dal centrodestra contro le 183mila del campo progressista. Percentuali che non sono sovrapponibili…
Fonte www.adnkronos.com 2024-10-30 21:24:04