A seguito della morte di Matilde Lorenzi, promessa azzurra dello sci morta a 19 anni, il presidente della Siot (Società italiana di ortopedia e traumatologia) ha spiegato all’Adnkronos le ipotesi sul tipo di incidente che può avere avuto la sportiva. “Gli sciatori professionisti – ha detto Alberto Momoli – vanno alla velocità della luce sulle piste“ però “sulla tragedia di Matilde Lorenzi possiamo solo fare ipotesi. Lo sci ad alto livello comporta dei rischi, ma nel 90% dei casi un trauma facciale, come sembra sia avvenuto nel suo caso, non ha esito infausto. Problemi con il casco?“.
Forse è da considerare “un’ipotesi come quella della modalità della caduta, che fa la differenza sugli sci. Il trauma facciale importante con una frattura e un’emorragia cranica non lascia molte speranze, al di là della velocità dei soccorsi”.
Tra poco inizierà la stagione degli sport invernali, ricorda Momoli, e “raccomando il casco, sempre”, ammonisce lo specialista. “Gli attrezzi permettono performance importanti e quindi serve allenamento. Non si può andare a sciare senza essersi un minimo preparati”, avverte Momoli. “E poi la velocità: andate piano”.