(di Alessandra Baldini)
È giallo su Clint Eastwood: il
94enne premio Oscar per Gli Spietati e Million Dollar Baby ha
disertato il tappeto rosso di Juror n.2, il suo 40/o film da
regista e quello che, data l’età, potrebbe essere l’ultimo della
sua carriera.
Nessuna ragione è stata data per l’assenza dell’anziano
cineasta alla proiezione di gala dell’American Film Institute.
Juror n.2, costato circa 30 milioni di dollari, uscirà nelle
sale il primo novembre: racconta il dramma interiore di un uomo
che scopre di essere coinvolto personalmente nel processo di
alto profilo per omicidio che da membro della giuria si trova a
giudicare.
Sul red carpet dell’Afi Fest a Hollywood sono sfilati
Nicholas Hoult, Toni Collette e J.K. Simmons, oltre alla figlia
di Clint, Francesca Eastwood, che nel film ha un piccolo ruolo.
Le star hanno reso omaggio a Eastwood: “È stato speciale
lavorare con un’icona come lui”, ha detto Hoult, nel 2002 il
bambino di About a Boy e più di recente l’Imperatore Pietro
Terzo nella serie The Great, mentre Collette, che al fianco di
Hoult e di Hugh Grant lavorò in About a Boy, ha definito il
regista “un essere umano veramente buono e molto solido”.
Applausi sono arrivati anche dalla critica: Deadline ha definito
Juror n.2 il miglior film di Eastwood dai tempi di American
Sniper (sei candidature agli Oscar e il campione di incassi del
2014) e “uno dei più convincenti drammi umani” della sua
carriera.
E’ ancora più strana dunque l’assenza ingiustificata del
regista che ha fatto temere per la sua salute. Il vecchio Clint
è diventato famoso come attore nella “trilogia del dollaro” di
Sergio Leone che negli anni Sessanta inaugurò la stagione degli
“spaghetti western”. “È molto triste che oggi non possa essere
con noi”, ha detto Hoult sul tappeto rosso.
Non tutti hanno pensato però a un problema medico, plausibile
data l’età del cineasta ma anche alla luce della morte in luglio
della sua compagna degli ultimi 10 anni Christina Sandera. C’è
chi ha parlato invece di una protesta silenziosa contro la
Warner. Secondo Variety la major, con cui Clint lavora da circa
mezzo secolo, avrebbe deciso di “seppellire” Juror n.2 facendolo
uscire in meno di 50 sale, un numero veramente limitato per uno
studio di Hollywood. In realtà, come spiega la stessa rivista di
spettacolo, il film doveva inizialmente debuttare esclusivamente
in streaming: secondo Variety, tuttavia, la Warner non avrebbe
optato per l’uscita limitata in vista di una possibile
candidatura agli Oscar.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA