“I pronostici dicevano che saremmo durati massimo sei mesi, sarebbe arrivata la tempesta finanziaria, l’Italia sarebbe andata in default, nessuno vorrà stringere la mano alla Meloni a livello internazionale. Poi si sono svegliati tutti sudati…”. La premier Giorgia Meloni sale sul palco del ‘Magazzino del cotone’ al porto antico di Genova per chiudere la campagna elettorale a sostegno del candidato del centrodestra in Liguria, Marco Bucci, insieme a tutti i leader della coalizione. Maglione glitterato dorato e sneakers, la premier parte subito all’attacco della sinistra rivendicando di aver mantenuto la promessa fatta agli elettori al momento del suo approdo nella ‘sala dei bottoni’ a Palazzo Chigi: “Promisi che avremmo stravolto i pronostici e dopo due anni dobbiamo chiederci chi aveva ragione”.
Per lei una standing ovation: unica nota dissonante, il gruppo di imprenditori balneari con divise rosse che si sono alzati in piedi in segno di protesta contro la direttiva Bolkestein (‘Chiediamo la corretta applicazione della direttiva e delle sentenze della Corte di giustizia europea’, la scritta in un cartello esposto fuori dall’Auditorium, poi l’incontro di una loro delegazione con la presidente del Consiglio che li invita a Palazzo Chigi).
Manovra e giustizia
La presidente di Fratelli d’Italia difende la legge di bilancio appena varata (“una manovra di buonsenso che si concentra sulle priorità reali, non butta neanche un euro in cose cretine”) e la riforma della giustizia (“dicono che vogliamo il controllo della politica sulla magistratura, in realtà la riforma dice che il Parlamento non elegge più una parte del Csm e casomai lo togliamo il controllo della politica sulla magistratura”). In particolare torna sul caso della mail del giudice Patarnello: “La stragrande maggioranza dei magistrati vogliono solo poter fare il loro lavoro e non ne possono più delle correnti politicizzate della magistratura”. Da qui la…
Fonte www.adnkronos.com 2024-10-25 22:08:10