CORIGLIANO-ROSSANO, 11 OTT – “A parlare di
investimenti e posti di lavoro siamo tutti d’accordo e tutti
discretamente bravi. Ogni progetto, come ogni investimento, è
funzionale allo sviluppo della Calabria. Ma il rispetto delle
norme, la legittimità e la trasparenza delle procedure, in una
parola la legalità, sono necessarie per lo sviluppo della
Calabria o sono diventate improvvisamente discrezionali, come
bandiere da sventolare ed ammainare a piacimento, in base
all’entità dell’investimento o alla capacità relazionale
dell’investitore?”. Così, in una nota, il sindaco di
Corigliano-Rossano, Flavio Stasi, in relazione alla decisione
della società Baker Hughes di rinunciare al preannunciato
investimento nel porto della città.
“E sia chiaro – aggiunge Stasi – che gli unici a non avere
responsabilità in tutto questo sono proprio gli investitori,
sulla cui serietà nessuno discute. Ho rivolto la domanda, e la
ribadisco, a tutti i paladini del lavoro e dello sviluppo
dell’ultima ora: gli uffici comunali avrebbero dovuto dare una
conformità urbanistica falsa, sì o no? Spesso risulto poco
simpatico perché non sono tipo da ‘nì’. Ecco perché bisogna
avere il coraggio di dire che, pur di non ostacolare
l’investimento, bisognava fare carte false. Ma il Comune di
Corigliano-Rossano ha un’altra impostazione: ha posto il
problema immediatamente, ha chiesto in decine di occasioni di
superarlo ed ha persino proposto un protocollo di intesa con una
pianificazione da condividere, in modo da destinare le altre
banchine e non quelle utili a Baker Hughes. Tutto vano. Ed
ancora, ribadisco nuovamente ai medesimi paladini: trovate
normale ed accettabile che nel 2024, in un Paese occidentale,
venga data un’autorizzazione con una Conferenza dei servizi che
ha per oggetto un’altra cosa e che è stata convocata un mese e
mezzo prima della richiesta stessa di autorizzazione?”.
“È vero – dice ancora il sindaco di Corigliano-Rossano – che
l’ordinamento amministrativo è cosa complessa, ma partiamo dalle
basi: i pareri li vogliamo raccogliere, anche in maniera
subliminale, per qualcosa che almeno è già stata richiesta? Ecco
quelle che ho ribattezzato le ‘conferenze veggenti’. Capisco che
assurgere al ruolo di chi difende posti di lavoro in una terra
di emigrazione è molto più semplice e va molto più alla pancia
rispetto a spiegare che una tale assurdità renderebbe ogni
successivo iter autorizzativo una vera e propria barzelletta”.
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Fonte www.ansa.it 2024-10-11 14:54:23