Ancora aggressioni nei
confronti di poliziotti penitenziari da parte di detenuti che
nelle passate settimane si sono resi responsabili di altri
eventi critici nel carcere di Vibo Valentia. E’ quanto rende
noto Cristina Busà, vicesegretaria regionale Sinappe Cristina
Busa’.
“Due colleghi – aggiunge Busà – hanno dovuto fare ricorso
alle cure mediche. Tutto è scaturito per futili motivi, semplici
pretesti per creare disordini, detenuti con problemi di
dipendenze o problematiche psichiatriche che agiscono per
ottenere farmaci o altri beni, richieste pretestuose che sempre
più spesso hanno ripercussioni solo sull’incolumità del
personale di Polizia penitenziaria che subisce aggressioni senza
la possibilità di poter difendere i suoi diritti, il suo diritto
al lavoro, il suo diritto alla vita”.
“Appare incomprensibile – sostiene la vicesegretaria
regionale del sindacato – quanto sta accadendo nel penitenziario
di Vibo Valentia, un settore detentivo sempre più problematico
nel quale quotidianamente si assiste ad aggressioni o eventi
critici che mettono a dura prova il sistema penitenziario, una
vera e
propria emergenza. Il personale di Polizia penitenziaria ha
necessità di certezze, ha bisogno di sapere che
l’Amministrazione è pronta a sostenere e difendere i suoi
uomini, ha necessità di essere
tutelato perché le difficoltà sono all’ordine del giorno. Il
personale è cosciente che il proprio lavoro ha grande rilevanza
sociale, ma oggi il senso di abbandono ha preso il sopravvento”.
“I due colleghi aggrediti hanno dovuto fare ricorso alle
cure mediche del caso, ma la ferita più grande non è quella
visibile agli occhi, ma quella che ogni poliziotto oggi porta
dentro di sé, il fallimento di un sistema che dovrebbe garantire
tanto alla società esterna quanto agli operatori penitenziari
sicurezza e dignità lavorativa”.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA
Fonte www.ansa.it 2024-08-11 08:26:41