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“Continua a crescere il
traffico nel porto di Gioia Tauro nonostante la crisi del Mar
Rosso”. A dirlo è Andrea Agostinelli presidente dell’Autorità di
Sistema Portuale dei mari Tirreno Meridionale e Ionio
intervenendo, ieri, a Monastercae, al meeting delle relazioni
internazionali Food For Diplomacy dove si è parlato della crisi
in Medio Oriente e della nuova politica estera del Mare.

   
“L’aumento del traffico nel porto di Gioia Tauro è mediamente
del 10% rispetto al 2023 per quanto riguarda, in modo
particolare, i container – ha spiegato Andrea Agostinelli – e,
questo, perché il porto possiede delle infrastrutture moderne e
può contare su importanti investimenti pubblici oltre a quelli
di due terminalisti privati. Molto importanti sono, altresì, gli
spazi retrostanti alle banchine che, contrariamente alla quasi
totalità dei porti cittadini, rendono fruttuosi tali
investimenti”.

   
La crisi del Mar Rosso ha dimostrato l’importanza del Canale
di Suez in cui il volume di traffico è drasticamente diminuito
passando, negli ultimi mesi, da 500mila e 200mila container al
giorno. Anche sul fronte economico la situazione è molto
preoccupante se si considera che il costo di un container
standard da 12 metri è passato da 1.500 a oltre 4mila dollari il
trasporto dalla Cina all’Europa.

   
“La situazione di crisi nel Canale di Suez è destinata a
durare ancora a lungo, poichè, al di là dell’impegno dei Paesi
europei e degli Stati Uniti nelle missioni navali, ancora non si
è riuscito a neutralizzare i canali di approvvigionamento
militare delle milizie Houthi provenienti dall’Iran – ha
spiegato Marco Di Liddo, direttore del Centro Studi
Internazionali – Nonostante la nostra economia e i nostri flussi
commerciali si siano dimostrati solidi, resilienti e adattivi,
l’innalzamento dei costi assicurativi e logistici rischiano di
generare una crescita dell’inflazione che, a cascata, colpisce
tutto l’indotto commerciale fino al consumatore. A questo si
aggiunge l’impatto sull’economia egiziana della diminuzione dei
passaggi navali da Suez, con un ridimensionamento degli introiti
fiscali che inibisce la capacità di spesa del governo per le
fasce popolari più deboli, contribuendo così all’aumento della
povertà e dell’emigrazione verso l’Italia e l’Europa”.

   
L’ammiraglio Dario Giacomin, rappresentante della Nato e
dell’Unione europea a Bruxelles, ha, quindi, evidenziato
l’impegno dell’Unione Europea per la sicurezza marittima sia dal
punto di vista concettuale con la EU Maritime Security Strategy
sia sotto un profilo di concretezza considerata la tempestività
con la quale l’UE ha costituito l’Operazione Aspides. “A tutto
questo – ha ricordato Giacomin – si aggiungono gli sforzi
dell’Unione europea per una soluzione diplomatica e politica del
conflitto in Yemen dimostrando così la sua responsabilità come
attore geopolitico e fornitore di sicurezza. In questo l’Italia
si è distinta avendo assicurato subito, e con un minimo
preavviso, una presenza credibile ed efficace nell’area, e
assumendo per prima il comando tattico di Aspides”.

   
Al termine del dibattito, cui sono interventi, tra gli
altri, Pierpaolo Ribuffo, coordinatore della Struttura politiche
del Mare della Presidenza Consiglio dei Ministri, Giuseppe
Lombardo, procuratore aggiunto della Dda di Reggio Calabria,
Zeno D’Agostino, presidente dei porti europei e Carlo Murdolo,
sindaco di Monasterace, è stato consegnato il Premio Food For
Diplomacy 2024 a Stefano Rocca, presidente del giardino botanico
Frutti esotici di Sibari, considerato a livello internazionale
tra i più importanti sperimentatori di varietà di frutti di
origine tropicale e subtropicale.

   
Food For Diplomacy cala il sipario, oggi, alle 21, al
Belvedere di Monasterace Superiore con la presentazione del
libro ‘Nessuno mi può giudicare’ di Marcello Vitale, presidente
onorario della Suprema Corte di Cassazione.

   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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Fonte www.ansa.it 2024-08-11 10:06:30

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