I carabinieri della Stazione
Scalo e del Nucleo forestale, hanno proceduto al sequestro
preventivo, a Lamezia Terme, di un tratto di circa 380 metri del
canalone industriale, pavimentato in cemento, che dalla zona di
San Pietro Lametino, dove si trova l’impianto di depurazione, si
immette alla foce del fiume Turrina, con sbocco nel tratto di
mare antistante il Golfo di Sant’Eufemia. L’intervento dei
carabinieri è scaturito dalle risultanze dei campionamenti e
delle analisi di laboratorio effettuati da Arpacal, a valle
dello sbocco della condotta del depuratore civile di Lamezia,
dove sono stati riscontrati valori significativi del batterio
Escherichia Coli, nonché di azoto ammoniacale, con possibili
profili di inquinamento ambientale. Le attività di controllo e
verifica proseguiranno su tutto il litorale lametino al fine di
acquisire informazioni sul fenomeno e pianificare ulteriori
mirati controlli.
Il sequestro è avvenuto nell’ambito dei servizi coordinati in
materia ambientale, denominati operazione “Deep” per il suo fine
di controllare il rispetto delle norme al di là delle apparenze
e della superficie, disposto dal Comando legione carabinieri
“Calabria”. Le ispezioni sono condotte dai carabinieri del
Comando provinciale di Catanzaro, insieme a quelli del Nucleo
Forestale e del Nucleo Ispettorato del Lavoro.
Nell’ambito degli stessi controlli, nell’alto ionio
catanzarese sono state contestate sanzioni amministrative ad un
impianto di depurazione per violazioni in materia di salute e
sicurezza del lavoro. Dalle verifiche all’impianto sarebbero
emerse diverse violazioni sulla sicurezza sul lavoro da parte
della società appaltante di alcuni lavori edili, con particolare
riferimento alla mancata protezione delle aperture di pozzetti
non protetti e alla mancata protezione dal pericolo elettrico
poiché in un locale tecnico è stata riscontrata la presenza di
cavi elettrici alimentati posizionati sul pavimento.
Nel reventino, i carabinieri hanno poi controllato due
depuratori di acque reflue urbane risultati privi di
autorizzazione allo scarico delle acque. Durante il controllo è
emerso che uno dei depuratori scaricava direttamente le acque
sul suolo.
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Fonte www.ansa.it 2024-07-24 11:36:22