Ventitre colpi calibro 7,62 sono
stati sparati, probabilmente con un kalashnikov, contro il muro
di recinzione di un Centro di accoglienza secondaria per
migranti a Cetraro. Il fatto sarebbe avvenuto tra le 5 e le 6.
Non ci sono stati feriti.
I carabinieri della Compagnia di Paola hanno avviato indagini
per risalire ai responsabili del gesto che si profilerebbe come
atto intimidatorio. Secondo quanto emerso dai primi
accertamenti, gli investigatori dell’Arma escludono la pista
razziale o comunque discriminatoria. Le investigazioni
proseguono senza escludere l’ipotesi che dietro gli spari ci
possano essere interessi economici della criminalità
organizzata.
Il Cas, situato nelle vicinanze del porto turistico, è
denominato “Parco degli Aranci” e un tempo era un hotel. Da
diversi anni l’edificio è stato ceduto in affitto da un privato
ad alcune cooperative di altre regione che operano in
coordinamento con la Prefettura per la gestione dell’accoglienza
umanitaria. Attualmente, secondo dati forniti dal Comune, sono
circa un centinaio gli ospiti del centro.
Il sindaco di Cetraro, Ermanno Cennamo, si è detto
“sconcertato per l’ennesimo atto intimidatorio verificatosi in
paese e che ha scosso la comunità”. Il primo cittadino ha poi
rilanciato il tema della mancata attivazione della nuova caserma
dei carabinieri, incagliata da anni in intoppi di natura
burocratica. Cennamo ha inoltre chiesto “la convocazione
immediata di un tavolo prefettizio per la sicurezza pubblica”,
per adottare contromisure appropriate all’escalation di violenza
che si registra da tempo a Cetraro.
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Fonte www.ansa.it 2024-07-17 11:40:30