Sono stati consegnati oggi i
riconoscimenti del “Premio Giorgio Ambrosoli”, conferiti a
quindici “eroi silenziosi” tra appartenenti alle forze
dell’ordine, delle imprese, e ad appartenenti alla magistratura,
ai media, alla pubblica amministrazione e terzo settore, che si
sono distinti per aver tutelato la legge in condizioni di
pericolo o perché bersaglio di intimidazioni. La cerimonia si è
svolta nel pomeriggio presso il Piccolo Teatro Studio Melato. Il
premio intitolato all’avvocato e commissario liquidatore della
Banca Privata Italia, ucciso l’11 luglio 1979. è giunto
all’undicesima edizione.
Tra i presenti, oltre ai vertici militari regionali ed
esponenti delle istituzioni, il prefetto Vittorio Rizzi, vice
capo vicario della Polizia, e il prefetto di Milano Claudio
Sgaraglia.
“È sempre più cruciale maturare la consapevolezza che non
sono sufficienti le leggi scritte, anche quando sono ben
concepite – ha detto il presidente della Fondazione Premio
Giorgio Ambrosoli, Mario Carlo Ferrario – ma è indispensabile al
contempo un contesto di cultura, competenze, comportamenti,
meccanismi che ne assicurino la corretta applicazione. In questo
senso il ruolo dei singoli cittadini, in particolare
nell’esercizio delle loro professioni, diviene uno dei fattori
determinanti”.
Il Premio Giorgio Ambrosoli si svolge sotto l’alto patronato
del presidente della Repubblica Italiana, con il patrocinio di
Regione Lombardia, del Comune di Milano, della Città
metropolitana di Milano, della Camera di Commercio di Milano e
con il sostegno di Confcommercio – Imprese per l’Italia. Il
Piccolo Teatro – Teatro d’Europa è partner. I premi Giorgio
Ambrosoli sono andati al Sacrario della Polizia di Stato,
simbolo di impegno e sacrificio, alla memoria di don Giuseppe
Peppe Diana, assassinato dalla camorra nel 1994, a don Antonio
Coluccia, sacerdote che combatte il crimine organizzato locale
con la sua “Bat mobile”, a Tiziana Ronzio, presidente
dell’associazione “Torpiùbella”, e a Bruno Caccia, magistrato
italiano ucciso dalla ‘ndrangheta nel 1983, insieme a sua moglie
Carla. Le menzioni Giorgio Ambrosoli sono andate a Caffè
Guglielmo e Associazione Tazzina della legalità, al magistrato
di Latina Lucia Aielli, alla giornalista Federica Angeli, ad
Antonella Di Bartolo, preside dell’istituto “Sperone – Pertini”,
a Giacomo Di Girolamo, direttore del portale Tp24.it e radio RMC
101, a Raffaele Vitale, da vittima e denunciante di estorsione e
a Giovanna Bruno, sindaca di Andria. Il riconoscimento Giorgio
Ambrosoli all’Impegno Civile è stato consegnato al Circolo
Società Civile di Milano, all’Associazione Annalisa Durante e
all’associazione Cascina Caccia.
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Fonte www.ansa.it 2024-07-08 16:34:13