Il Consiglio comunale di
Castrovillari, all’unanimità, ha conferito la cittadinanza
onoraria a don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele e di
Libera, e a monsignor Francesco Savino, vice presidente della
Cei e vescovo della diocesi di Cassano.
“Conferire – ha detto il sindaco Mimmo Lo Polito – la
cittadinanza congiuntamente a don Ciotti e a mons. Savino ha un
significato particolare perché sono due personalità diverse ma
che si completano nel loro impegno quotidiano a indicarci quella
che è la strada giusta della solidarietà, dell’accoglienza, del
rispetto dell’altro. Fondamentalmente tutti e due mettono al
centro del loro agire la persona. Entrambi parlano del noi,
sottolineano spesso il concetto di comunità. E’ un grande onore
per Castrovillari, non che noi abbiamo dato la cittadinanza
onoraria, ma che loro, don Luigi Ciotti e don Francesco Savino,
l’abbiano accettata, dando lustro alla nostra comunità che si
vuole caratterizzare sempre più con gli esempi positivi”.
“Da sempre – ha detto mons. Savino – ho avuto incontri con
tutti e 22 i Comuni della diocesi, rapporti empatici, di
condivisione e di solidarietà. Ho sempre cercato di attivare
processi di formazione, informazione, di studio e di cultura. Ho
fatto capire che siamo un corpo, una comunità e dobbiamo andare
oltre ogni autoreferenzialità patologica, oltre il narcisismo.
Dobbiamo soprattutto fare sì che i beni comuni costituiscano
veramente la città. Tutti siamo chiamati a essere cittadini
responsabili. Ai castrovillaresi dico – ha concluso – ci sono,
con voi insieme possiamo fare grandi cose, soprattutto facendo
della legalità il mezzo per raggiungere il fine che è la
giustizia”.
“La cittadinanza onoraria – ha detto don Ciotti – non è stata
data a Luigi Ciotti. L’ho detto e lo ripeto, rappresento un noi
fatto di tante persone. Sessant’anni di gruppo Abele, trenta di
Libera non sono e non possono essere opera di navigatori
solitari. Solo unendo le nostre forze diventiamo una forza
etica, sociale, culturale e anche politica, nel senso del
servizio per il bene comune. In questo momento è molto
importante che si uniscano forze, energie, persone.
Un’attenzione particolare ai più giovani nel nostro Paese perché
i giovani ci consegnano dei percorsi inediti, portano linfa
nuova, usano le nuove tecnologie e, soprattutto, ci propongono
una domanda molto importante, cioè di essere ascoltati”.
“I giovani – ha concluso don Ciotti – vogliono essere attori,
protagonisti di un cambiamento. Tocca a noi adulti non
dimenticarci che i valori non si trasmettono solo con le parole,
ma si testimoniano. I giovani hanno bisogno di trovare degli
adulti veri, coerenti e credibili”.
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Fonte www.ansa.it 2024-06-18 12:00:20