(di Alessandra Magliaro)
Saltata al Tribeca Film Festival in
corso a New York, l’anteprima mondiale dell’ultima serie
dell’Amica Geniale, la quarta, con la regia questa volta di
Laura Bispuri, si avvia ad una premiere alla Mostra del cinema
di Venezia dove tutto è cominciato nel 2018. Lo ha fatto
intendere, senza ufficialità, la direttrice di Rai Fiction Maria
Pia Ammirati a Scilla, nell’ultimo giorno di AVP, il summit dei
produttori sulle Nuove Frontiere.
“L’amica geniale – ha detto nel panel – è uno dei prodotti
eccezionali italiani, andremo in onda a novembre con queste
nuove puntate, sempre con la supervisione di Saverio Costanzo,
affidate a Bispuri. Saremo dovuti essere al Tribeca ma c’era
anche una interlocuzione con Venezia, con i festival si sa che è
sempre un po’ così”. La serie che chiude la tetralogia di Elena
Ferrante (Edizioni E/O) è una produzione Fandango, The
Apartment, Fremantle Italy, Wildside e Mowe, in collaborazione
con Rai Fiction e Hbo Entertainment. È il simbolo delle alleanze
strategiche che sono ormai una parte del futuro produttivo.
“Stiamo lavorando a un’intesa su due titoli con Bbc, siamo parte
con orgoglio dell’Alleanza europea con France Television e Zdf e
con la Finlandia faremo la serie Torna a Surriento”.
Ammirati ha fatto i casi di Doc e Mare Fuori, fenomeni
globali, esempi di come la fiction italiana stia avendo grande
successo a livello internazionale. “La serialità italiana è
sempre più gradita all’estero. Un dato per tutti: siamo al +50%
di venduto all’estero in confronto alla pre-pandemia 2019.
Evidentemente siamo molto bravi a costruire storie domestiche,
local che parlano molto italiano come linguaggio della cultura
generale di un paese che piace molto al resto del mondo”, ha
proseguito Ammirati parlando di “sound italiano”, citando lavori
come Imma Tataranni, Il Paradiso delle Signore, mentre Doc ha
avuto un adattamento in America: “Ho visto a Los Angeles il
primo episodio, un vanto italiano Lux Vide e Rai che ha varcato
i confini. Non hanno un uomo come Luca Argentero come
protagonista, ma è una primaria a guidare il reparto, ma le
caratteristiche di storie e personaggi sono simili. Altro
fenomeno è Mare Fuori, venduto in oltre 40 paesi al mondo con un
adattamento spagnolo e l’ipotesi di uno americano”.
Di internazionalizzazione, oltre che di film italiani, ha
parlato Paolo Del Brocco, ad di Rai Cinema. “Ci sono tre eventi
che hanno influenzato moltissimo l’industria globale del cinema:
la pandemia, l’impatto degli streamers e lo sciopero americano
che ha influito sulla possibilità di avere presenze forti nel
mondo. Quindi la sofferenza attuale del box office mondiale,
partendo dagli Usa e arrivando anche all’Italia, è anche frutto
di questa mancanza, del grande blockbuster americano che
sappiamo essere trainante per il pubblico anche sul cinema
italiano. I grandi franchise probabilmente hanno stancato il
pubblico con i loro effetti speciali ormai preponderanti sulla
storia. Il nostro cinema italiano viaggia tantissimo all’estero,
nei festival è considerato di enorme qualità – Del Brocco ha
fatto il caso di Gloria!, esordio di Margherita Vicario venduto
in 25 paesi – ma sul nostro botteghino è in difficoltà”. Non c’è
una ricetta, ma Del Brocco ha parlato di necessità di una
“finestra più lunga, non di soli 105 giorni, tra uscita
teatrical e streaming, valida per film italiani e non. Il nostro
è un mercato molto regolamentato, ma qualche regola di
assorbimento di un certo numero di film per le piattaforme, al
netto degli investimento di libero mercato, sarebbe utile per
dare visibilità ai film medi, medio piccoli, film di giovani a
fronte del mercato sala che assorbe sempre meno questo tipo di
film. Dobbiamo – ha concluso Del Brocco – ridurre ai numeri pre
pandemici la produzione prediligendo qualità e dialogo con il
pubblico. C’è molto spazio per il cinema d’autore come
dimostrano ad esempio Past Lives o Perfect Days e non bisogna
vergognarsi di avvicinarsi al pubblico anzi. E il film di Paola
Cortellesi C’è ancora domani è un altro grande esempio di storie
che vanno alla pancia delle persone, come anche Oppenheimer e
Barbie”.
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Fonte www.ansa.it 2024-06-12 15:32:09