La migrazione ospedaliera, da una regione all’altra, è un fenomeno strutturale nel nostro Paese. Con punte più elevate in alcune aree. Nella città metropolitana di Reggio Calabria, in particolare, nel 2021 ha sfiorato quota 24% – quasi un paziente su 4 – con un dato in crescita rispetto ai trienni 2007-2009 e 2017-2019 e 4 volte superiore alla media del complesso delle città metropolitane. Ne dà conto il focus dell’Istat sulle ‘Condizioni di salute e offerta sanitaria nelle città metropolitane’, i cui dati “sono prevalentemente riferiti ai trienni 2007-2009 e 2017-2019 nonché agli anni 2020 e 2021, per cogliere gli effetti e le ricadute della pandemia da Covid-19 sul contesto sanitario e di salute nei territori. In generale lo spostamento verso strutture di altre regioni nel triennio 2007-2009, a livello italiano, riguardava 7,4 dimissioni ogni 100, mentre dopo 10 anni (triennio 2017-2019) si rileva un incremento di quasi una dimissione ogni 1.000. Nel 2020 si assiste inevitabilmente a una riduzione del fenomeno, mentre nel 2021, con l’allentamento delle misure restrittive per il contenimento dell’ondata pandemica da Covid-19, gli spostamenti mostrano segnali di ripresa, sfiorando 8 dimissioni ospedaliere ogni 100. La mobilità ospedaliera dei residenti nel perimetro delle città metropolitane è costantemente inferiore di circa 2 dimissioni ogni 1.000 rispetto alla media nazionale, sebbene si presenti nel territorio con notevoli differenze. Significativa mobilità anche dalla città metropolitana di Genova verso le altre regioni, con valori che si avvicinano al 10%. I dati evidenziano, inoltre, una differenza rispetto al genere: nel 2021 nei territori metropolitani erano 5,5 le dimissioni fuori regione femminili ogni 100, contro 6 maschili ogni 100. La preponderanza maschile nel ricorso alle cure extra-regione è un fattore comune a tutte le città metropolitane ad eccezione di Venezia e Torino al Nord, Bari e Cagliari al Sud. Si conferma una costante propensione all’emigrazione ospedaliera maschile fuori dalla propria regione di residenza in tutti i comuni capoluogo e nei relativi territori sub urbani delle città metropolitane di Milano, Roma, Napoli, Reggio di Calabria, Palermo e Catania. Il divario più importante (circa 133 ricoveri fuori regione degli uomini ogni 100 delle donne) è evidente nei comuni di prima cintura di Reggio Calabria e Catania, sebbene con una propensione di base profondamente differente. Infatti il tasso di ricovero fuori regione degli uomini a Reggio Calabria è 29 ogni 100 e a Catania 5,2 ogni 100. (Ram/Adnkronos Salute)