“Oggi chi dice che
un’opera del genere non va fatta, perché c’è il rischio di
infiltrazioni mafiose, lo dice semplicemente perché non ama il
Mezzogiorno d’Italia. Perché ritiene che quest’area non si debba
sviluppare”. Lo ha detto il vice ministro alle Infrastrutture e
ai trasporti, Edoardo Rixi, concludendo, in collegamento da
Roma, il Forum promosso dai Distretto 2012 della Calabria, e
2110 di Sicilia e Malta, “Il Ponte del Mediterraneo”.
“Noi crediamo – ha aggiunto – che il nostro paese oggi debba
invece rincorrere il progresso, lavorare per lasciare alle
future generazioni un benessere che altrimenti rischiamo di
perdere. Non si può più fare con una o due Regioni a livello
nazionale. Bisogna che tutto il paese cresca, e per far questo
le infrastrutture sono fondamentali”.
“Sono quasi vent’anni – ha detto Rixi – in cui le
infrastrutture, e le grandi opere, nel nostro paese sono state
ostacolate da derive fondamentaliste che hanno bloccato lo
sviluppo infrastrutturale, non solo del Mezzogiorno, ma
dell’intero paese. Siamo stati superati da paesi come la
Turchia, o come altri paesi nel Nord Europa, che hanno
sviluppato tecnologie e aziende in grado di fare opere pubbliche
che prima sapevano fare solo le aziende italiane”.
“Oggi il ministro Salvini – ha proseguito Rixi -, avendo
ripreso il ponte, avendolo rilanciato non solo a livello
nazionale, ma anche a livello europeo e a livello di G7, l’ha
fatto tornare un’infrastruttura fondamentale per completare quel
corridoio europeo che da Palermo arriva fino alla Scandinavia,
all’interno della volontà di far diventare il nostro paese un
grande Hub logistico, al centro dello sviluppo delle linee
logistiche mondiali, riportando una centralità del Mediterraneo,
della Calabria e della Sicilia, nello sviluppo europeo”.
“Un’Europa quindi – ha concluso Rixi – che dovrà sempre di
più pensare a una centralità del Mediterraneo e meno alla
centralità dei paesi del nord Europa. Questo è il messaggio che
abbiamo voluto lanciare con quest’opera che è un grande faro che
si accende all’interno del Mediterraneo, per far capire che
l’Italia c’è, che l’Italia è competitiva, che le aziende
italiane sono le migliori al mondo e che anche nel Mezzogiorno
d’Italia si può e si deve investire”.
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Fonte www.ansa.it 2024-04-20 16:29:11