Primo trapianto in Italia di cuore e fegato avvenuto trasportando entrambi gli organi mantenuti funzionanti fuori dal corpo del donatore. L’eccezionale intervento, eseguito due giorni fa, ha previsto il prelievo contemporaneo del cuore, del fegato e dei reni all’ospedale di Cuneo da un donatore in morte cardiaca e il successivo trapianto degli organi presso l’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino.
Perché è un trapianto speciale
A differenza di un ‘normale’ prelievo e trapianto multi-organo, si è trattato di una importante tappa della trapiantologia italiana, in quanto le particolarità sono molteplici: la modalità di donazione che è avvenuta dopo arresto cardiaco, la distanza tra le sedi di donazione e trapianto, le tecnologie impiegate per la preservazione degli organi, il trasporto degli organi non fermi in ghiaccio, ma mantenuti in vita al di fuori del corpo del donatore in una condizione molto simile a quella fisiologica.
La vicenda vede protagonista una donna 62enne della Valle Po, ricoverata a fine dicembre presso l’ospedale di Cuneo, che ha donato i suoi organi dopo accertamento di morte con criteri cardiocircolatori, i cui organi (cuore, fegato e i due reni) sono stati impiantati a in quattro diversi pazienti. Immediatamente dopo l’accertamento di morte, il cuore della donatrice è stato rivitalizzato da un’équipe composta da cardiochirurghi torinesi e cuneesi che hanno fatto ripartire il cuore prima del suo prelievo. E’ stato quindi preparato il fegato, e sono stati isolati i reni.
Cuore e fegato ‘in vita’, come è possibile
Per la tipologia di donazione e per la distanza tra la sede della donazione (Cuneo) e quella dei trapianti (Torino) – prosegue la nota – è stato necessario utilizzare sofisticate macchine di perfusione capaci di impedire che gli organi si danneggiassero durante il trasporto. In particolare il cuore è l’organo che più risente della cosiddetta ischemia, ovvero…
Fonte www.adnkronos.com 2024-01-13 12:06:27