“Ho ricevuto le organizzazioni sindacali per una riunione programmata per la vicenda Abramo sulla quale sono riuscito ad ottenere una proroga di tre mesi, grazie anche all’impegno di altri parlamentari calabresi, che hanno svolto una utile interlocuzione con il Governo. Mi riferisco all’on. Alfredo Antoniozzi e all’on.
Fausto Orsomarso”. A dirlo il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto che, a Palazzo Campanella, ha avuto oggi un incontro con i sindacati sulla vertenza dell’Abramo customer care.
“La crisi però – ha aggiunto – rimane perché bisogna trovare soluzioni da marzo in poi. Ho assunto l’impegno di intervenire sul Governo per aprire un tavolo di crisi al quale vorrei partecipare personalmente con gli amministratori della società, i sindacati e Tim per verificare la possibilità di una ulteriore proroga. Intanto, però, bisogna lavorare su tutte le altre iniziative che si possono mettere in campo per restituire serenità in maniera strutturale ad un settore importante come quello dei call-center che in Calabria vede impegnate oltre mille persone”.
Sui tirocinanti Occhiuto ha comunicato di aver accolto l’invito dei sindacati per una riunione già programmata per il 28 dicembre in Cittadella. “La Regione – ha detto – non è la controparte dei lavoratori, anzi. Finanziamo annualmente con 35 milioni il loro utilizzo. Personalmente sono intervenuto già prima di essere presidente della Regione per dare a queste persone la possibilità di percepire da 500, 700 euro. Non si può lavorare per 500 euro, e nemmeno per 700. Ho proposto al governo ed al Parlamento diversi emendamenti. In uno si prevedeva lo stanziamento di 5 milioni per finanziare i Comuni che avessero voluto assumere ma nessun Comune lo ha fatto. C’è un secondo emendamento in legge di Bilancio, approvato in Commissione, che amplia la platea prevedendo che i lavoratori possano essere assunti non solo dai Comuni ma da tutti gli Enti pubblici. Ci stiamo lavorando. Ma nell’incontro del 28 vorrei che oltre ai sindacati fossero presenti anche i parlamentari calabresi, perché questo è un tema che la Regione sta affrontando come può, ma va affrontato a livello nazionale prevedendo percorsi di stabilizzazione”.
“Una soluzione strutturale – ha detto Occhiuto – costerebbe 60-70 milioni l’anno. È una valutazione che va fatta dalla Ragioneria Generale dello Stato. La Regione è disposta a partecipare a questa spesa con le risorse che sta attualmente impiegando, ma non si può prendere in giro la gente dicendo che basta approvare un emendamento per risolvere tutto”.
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Fonte www.ansa.it 2023-12-22 17:48:04