Alle prime ore di questa
mattina, i Carabinieri del Gruppo di Gioia Tauro, con il
supporto operativo di personale dello Squadrone Eliportato
Cacciatori di Calabria e di unità cinofile, hanno eseguito due
ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di
altrettanti soggetti – padre e figlio -, ritenuti inseriti nel
contesto di ‘ndrangheta del centro medmeo, ed in particolare
vicini al contesto criminale rosarnese della cosca Pesce. Il
padre risulta anche gravato da due precedenti condanne passate
in giudicato.
Le indagini da cui scaturiscono i provvedimenti restrittivi,
emessi dal GIP del Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta
della locale Direzione Distrettuale Antimafia, diretta da
Giovanni Bombardieri, hanno consentito di attribuire agli
indagati, allo stato degli atti gravi condotte estorsive –
perpetratesi per lungo tempo- e violenze private, tutte
aggravate dalle finalità mafiose, avvenute a Rosarno e
Cinquefrondi. Le attività svolte dai Carabinieri di Gioia Tauro,
e testimonianze di diversi collaboratori di giustizia, hanno
permesso di evidenziare l’elevata capacità criminale degli
arrestati, espressa in molteplici occasioni con metodologie
tipiche degli aggregati mafiosi, imponendo il proprio volere,
tramite una generale condizione di assoggettamento ambientale,
su individui ed attività commerciali piegati alle loro esigenze
ed oppressi dalla loro ingerenza. Il loro modus operandi,
affiancato al ripetuto ricorso ad intimidazioni – di natura
fisica e verbale – si è sostanziato in una perdurante
sopraffazione ed interferenza in un’attività economica nella
Piana di Gioia Tauro, nonché nella limitazione della libertà di
autodeterminarsi di più persone.
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Fonte www.ansa.it 2023-12-02 06:24:32