“È in costante aumento e si prevede che nel 2030 sarà una delle maggiori cause di morbilità e mortalità. Tuttavia, la Bpco è una patologia ancora oggi sotto diagnosticata e sottostimata. Il paziente non ha la consapevolezza della malattia e non ha un dialogo con il medico curante, con gli specialisti che possono e dovrebbero intercettare la Bpco nelle primissime fasi. Il consiglio è di non sottovalutare mai i sintomi e ricordarsi che è una malattia correlata al fumo. Non a caso la lotta al tabagismo resta una nostra priorità” soprattutto nella fascia di età di età over60. Lo dice all’Adnkronos Salute Salvatore D’Antonio, pneumologo, presidente dell’Associazione italiana pazienti Bpco (www.pazientibpco.it), che fa il punto sulla malattia in occasione della Giornata mondiale che si celebra il 16 novembre.
Per D’Antonio è importante “parlare con il medico, riferirgli anche piccoli dettagli, se si rallenta nelle andature, se si impiega più tempo nel fare le scale, se salendo dal garage sono necessarie più soste. Ecco – sostiene – dopo che ci si è rivolti al medico, è bene eseguire un esame che misura il respiro (spirometria), controllare temperatura, pressione e glicemia. La spirometria è molto importante perché ci può dare un’indicazione dello stato di avanzamento della malattia”.
L’impatto della Bpco sulla vita del paziente “è drammatico – prosegue D’Antonio – Il paziente non dà importanza ai sintomi, rallenta fino a limitare le normali attività quotidiane. Se prima aveva una vita attiva, progressivamente comincia a non uscire di casa dove riduce i suoi movimenti nella stanza da letto. Ciò avviene soprattutto con i pazienti che devono far ricorso all’ossigenoterapia”.
Capitolo a parte, l’aderenza alla terapia. “Purtroppo, è molto scarsa – ammette il presidente dell’Associazione italiana pazienti con Bpco – Il primo anno le cure vengono interrotte autonomamente dal…
Fonte www.adnkronos.com 2023-11-16 09:46:00