A dieci anni dal fatto, i
carabinieri del Comando provinciale di Catanzaro ritengono di
essere ad una svolta nelle indagini su un duplice omicidio
commesso a Squillace il 18 febbraio 2013. Nell’occasione, a
colpi Kalashnikov, furono uccisi Giuseppe Bruno, che aveva 39
anni, e la moglie Caterina Raimondi, di 29. I carabinieri del
Reparto operativo – Nucleo investigativo hanno arrestato
Francesco Gualtieri, di 43 anni, ritenuto l’esecutore materiale
del duplice omicidio, maturato, secondo gli investigatori,
nell’ambito di uno scontro tra cosche di ‘ndrangheta.
L’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip su richiesta
della Dda di Catanzaro è stata notificata in carcere a Gualtieri
che sta scontando una condanna definitiva a 12 anni di
reclusione per partecipazione alla cosca Catarisano, operante
nelle zone di Borgia, Roccelletta di Borgia e zone limitrofe.
L’uomo è accusato di omicidio aggravato dalle modalità mafiose.
L’arresto è giunto dagli approfondimenti condotti nel solco
di precedenti acquisizioni in altre inchieste, corroborati da
accertamenti scientifici sui reperti rinvenuti sul luogo del
duplice omicidio, che avrebbero consentito di ricostruire come
il duplice omicidio sarebbe maturato nel contesto dei contrasti
sorti per il controllo criminale del territorio, tra la cosca
Catarisano e la cosca Bruno della quale la vittima, secondo gli
inquirenti, sarebbe stato un elemento di vertice.
Bruno e la moglie erano uscite da casa e stavano per salire a
bordo della loro automobile, una Toyota Rav4, quando arrivò una
persona che sparò una trentina di colpi di Kalashnikov
raggiungendo in varie parti del corpo l’uomo. Alla donna,
invece, il sicario sparò un colpo al volto da distanza
ravvicinata sfigurandola.
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Fonte www.ansa.it 2023-11-13 13:12:02