Da mezz’ala del Chievo dei miracoli a guastatore dell’ultima Nazionale miracolosa. Simone Perrotta ha cambiato posizione nel corso della sua carriera, giocando come centrocampista prima e come trequartista atipico dopo. Un antesignano di Boateng. Nel ruolo (e come ruolo) è riuscito a vincerci il Mondiale in Germania. Eppure all’inizio giocava sulla fascia destra, con la Reggina, arrivando a contare 77 presenze tutte in B, in Calabria, arrivando a guadagnarsi un posto alla Juventus nel luglio 1998.
Nato nella contea della Greater Manchester, Perrotta torna in Calabria all’età di cinque anni, entrando proprio nel settore giovanile della Reggina, fino alla conquista della Serie A. Però con la Juventus non riesce a sfondare, nonostante si augurasse di riuscire a trovare subito un posto nelle gerarchie di Lippi. Un anno dopo va al Bari, dove mette a referto 31 presenze il primo anno e 25 il secondo. La chiamata del Chievo non è paragonabile a quella della Juve di tre stagioni…
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