Taurianova – Dopo l’assoluzione da parte della Corte di Appello di Reggio Calabria (presidente Olga Tarzia e consiglieri Davide Lauro e Laura Palermo) di un imprenditore taurianovese dal reato di intestazione fittizia di beni anche il Tribunale per le Misure di Prevenzione, nonostante la richiesta del Pubblico Ministero di applicazione della sorveglianza speciale con l’obbligo di soggiorno e della confisca di tutti i beni in sequestro, ha accolto le deduzioni difensive, esposte dagli avvocati Antonino Napoli e Girolamo Albanese, ed ha disposto il rigetto della richiesta della misura personale e la restituzione dell’intero patrimonio.
All’imprenditore, nello specifico, veniva contestata la condotta finalizzata a consentire a un soggetto attenzionato di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali intestando, dapprima a una donna, e successivamente all’imprenditore, l’impresa individuale (riconducibile – secondo l’accusa – ad una società di fatto tra l’imprenditore e il soggetto attenzionato) esercente, tra l’altro, l’attività di Bar con sede a Taurianova.
Secondo gli inquirenti, inoltre, il cugino dell’intestatario, avrebbe ceduto all’imprenditore ed al soggetto attenzionato la licenza per il commercio di tabacchi ed il gioco del lotto.
Dopo la condanna in primo grado da parte del GUP presso il Tribunale di Palmi l’imprenditore è stato assolto dalla Corte di Appello.
La condanna di primo grado, come spesso accade per gli imprenditori, ha innescato un meccanismo perverso che ha visto il noto imprenditore taurianovese subire anche una proposta di misura di prevenzione personale ed il sequestro dei beni, un’interdittiva antimafia e si dovette dimettere da tutte le cariche societarie oltre e a doversi liberare, su invito degli altri soci, di tutte le quote societarie delle varie imprese che costituivano il complesso delle sue attività nel campo sanitario e delle onoranze funebri.
Il…
Fonte www.newz.it 2023-08-30 10:30:05