Il rapporto oncologo-paziente è un aspetto essenziale all’interno del percorso terapeutico, ma anche molto complesso, perché “non tutti i pazienti sono uguali. Il medico deve essere bravo a capire rapidamente qual è l’aspettativa da parte del paziente in termini di linguaggio e in termini di profondità di comunicazione. Ci sono pazienti che vogliono un rapporto profondo. A volte, purtroppo, la risposta, anche inconsapevole, è quella di chiusura. Quindi il medico deve essere bravo a capire fin quanto può spingersi”. Così Icro Meattini, oncologo radioterapista presso l’ospedale universitario Careggi di Firenze, nella prima puntata del Vodcast ‘E’ tempo di vita’, dedicata alle donne che vivono l’esperienza del tumore al seno avanzato. L’iniziativa, promossa da Novartis con Salute Donna Onlus e prodotta da OnePodcast, è composta da 4 appuntamenti e intende dare voce a donne che non sono solo pazienti, ma persone con una vita piena, che va ben oltre la malattia, come si legge nell’articolo pubblicato su Alleati per la Salute (www.alleatiperlasalute.it), il portale di informazione medico-scientifica realizzato con il supporto della farmaceutica.
“Mi sono nascosta, sono sparita da tutti, non l’ho detto a nessuno. Negavo la mia sofferenza. Avevo tanta rabbia dentro e non capivo perché gli altri non se ne rendessero conto”. Si racconta così Stella, protagonista della prima puntata del vodcast, cominciando dal momento della diagnosi di tumore al seno e dalle grosse difficoltà che ha riscontrato ad accettare la malattia. “L’ho percepita come una minaccia alla mia vita, così forte che mi ha mandato in uno stato confusionale”, afferma la donna che, da un lato, nega a se stessa e agli altri di stare male e di aver bisogno di aiuto, dall’altro si arrabbia perché questo aiuto non le viene offerto, sul posto di lavoro come in metropolitana. Tutto è difficile. La stessa parrucca, indossata anche in piena estate, diventa un modo per…
Fonte www.adnkronos.com 2023-07-28 09:49:05